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Data: 10/11/2015

Prefetture, il bianchetto anche su Chieti e Teramo: l’11 dicembre manifestazione davanti al Ministero dell'Interno

Prefetture, il bianchetto anche su Chieti e Teramo: l’11 dicembre manifestazione davanti al Ministero dell'Interno
Rassicurazioni e promesse, ma nell’elenco delle cancellazioni l’Abruzzo resta

Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno.
L'Abruzzo nell'elenco c'è. Nonostante le rassicurazioni e le promesse. Tra le prefetture da cancellare restano Teramo e Chieti, che finirebbero accorpate rispettivamente all'Aquila e Pescara. Quindi la mobilitazione non si ferma, al contrario cresce e Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno deciso ieri di tornare a manifestare contro la chiusura delle 23 prefetture disposta dal governo. In particolare la mattina dell'11 dicembre (dalle 11 alle 14), quando i lavoratori degli uffici governativi territoriali, le prefetture appunto, torneranno in piazza a Roma, davanti al Ministero dell'Interno, per opporsi alla cancellazione dei presidi di legalità e sicurezza sui territori. Abruzzo compreso.

<Chiediamo il ritiro immediato dello schema di decreto che prevede la soppressione delle 23 Prefetture - scrivono le organizzazioni di categoria - L'11 dicembre metteremo in atto una grande iniziativa per impedire l'arretramento dello Stato dal territorio e per tutelare i lavoratori degli uffici territoriali del governo>. D'altra parte c'è preoccupazione sia <per i 1.300 lavoratori (a livello nazionale) che restano nella completa incertezza sul loro futuro e sul futuro delle loro professionalità>, sia per i cittadini e le comunità locali, laddove <nel momento di massima emergenza rispetto a flussi migratori e prevenzione delle calamità si pensa di ridurre la presenza dello Stato e di lasciare sguarniti interi territori. Senza parlare delle attività di contrasto a reati mafiosi, usura, estorsione, ecomafia e terrorismo che subirebbero un duro colpo>.

Quel che chiedono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa è al contrario <una riorganizzazione vera dei servizi per la legalità, la sicurezza, l'integrazione e la coesione sociale>, per questo il provvedimento di cancellazione è inaccettabile: <Non ci fermeremo fin quando il governo non farà marcia indietro>.


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