"Nell'era dell'innovazione digitale siamo qui a dover parlare di sicurezza sul lavoro. Questi primi quattro mesi dell'anno sono stati terrificanti, ci sono stati moltissimi infortuni e più di 160 morti sul lavoro. Tutto questo è anacronistico e la sicurezza è una responsabilità che deve interrogare tutti: sindacati, imprese e istituzioni. Per noi la sicurezza sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza nazionale".
Parole chiare, quelle usate da Nino Baseotto, segretario confederale della Cgil, nel presentare un Primo Maggio che quest'anno mobiliterà Cgil Cisl Uil sul tema "Sicurezza: il cuore del Lavoro". Parole che in Abruzzo il sindacalista ripeterà a Giulianova al corteo organizzato come ogni 1° maggio dalla Camera del lavoro di Teramo. D'altra parte se gli obiettivi sono creare lavoro, rimuovere i macigni della disoccupazione giovanile e femminile e riprendere la via della crescita, tutto ciò non deve avvenire lasciandosi alle spalle una scia di incidenti e infortuni, di lutti e dolore. Un lavoro dignitoso dunque, ma anche sicuro - questo è l'obiettivo - al centro di una festa che il sindacato confederale celebrerà in Abruzzo e in tutte le regioni, mentre sarà Prato ad ospitare la manifestazione nazionale.
Tornando all'Abruzzo, il segretario regionale interverrà a Luco dei Marsi - l'incontro con Sandro Del Fattore è previsto alle ore 10,30 in piazza Umberto I - in una iniziativa promossa da Cgil e Spi della provincia dell'Aquila dove il tema delle aree interne si aggiungerà a quelli del lavoro e della sicurezza. A Pescara invece Cgil Cisl Uil quest'anno non andranno al tradizionale concerto promosso dal Comune (che sta perdendo il suo significato per trasformarsi in un spettacolo) e la Camera del lavoro terrà a mezzogiorno, davanti al Municipio, un flash mob sulle morti bianche.
Comunque sia, come ricorda l'Inail, in Abruzzo gli incidenti mortali sono passati dai 26 nel 2016 ai 54 del 2017. Davvero troppi anche considerando la tragedie e i tanti morti dell'hotel di Rigopiano e dell'elicottero di soccorso caduto a Campo Felice; come troppi (14.299 nel 2017, 14.636 l'anno precedente) sono gli incidenti che vengono denunciati, quelli che sfuggono alle rilevazioni, e le malattie professionali (nel 2016 in questa regione ne sono state denunciate 4.815). Allo stesso modo sono troppe le aziende che risultano irregolari in seguito ai controlli: 249 sulle 278 verificate.
Così, accanto alla scarsa prevenzione nei luoghi di lavoro, ai pochi controlli, agli incidenti che accadono anche sulla strada quando si è diretti o si torna dal lavoro, tante tragedie dipendono pure dall'occupazione precaria. Un fenomeno sul quale il sindacato confederale tornerà anche il 1° maggio, come ha già fatto la Cgil nell'ultima manifestazione unitaria di Lanciano a sostegno della Vertenza Abruzzo. Anche perché, come osservò dal palco Sandro Del Fattore, l'occupazione che si crea in Abruzzo è prevalentemente precaria e a termine. Basti dire che nel 2016 i contratti a tempo indeterminato erano 19.041, mentre nel 2017 sono scesi a 17.992. I contratti a tempo determinato, al contrario, l'anno scorso sono passati da 66.700 a 86.131, ed i rapporti di lavoro stagionale da 9.489 a 12.427. Cifre che certo non aiutano ad aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro.