L'attuale giunta regionale sarà ricordata come quella che ha ulteriormente indebitato la sanità abruzzese e le generazioni future, per i prossimi decenni, se il project financing dell'ospedale di Chieti andrà avanti.
Trenta milioni di euro destinati alla cura dei cittadini abruzzesi sono già stati distratti per pagare l'opera faraonica e tanti altri se ne aggiungeranno negli anni a venire. Non importa che si potrebbe spendere molto meno progettando altre soluzioni, non interessa chiedere più fondi al governo nazionale come già è stato fatto da altre regioni, non importa che in questa fase sarebbe opportuno limitarsi all'ordinaria amministrazione. La giunta regionale, anziché programmare gli interventi con una logica di priorità, millanta nuovi progetti di finanza per ricostruire gli ospedali: Teramo, Avezzano, Vasto, Lanciano, Penne e da ultimo il presidio "San Salvatore" dell'Aquila, dove dal 2009 ad oggi sono già stati spesi 57 milioni di euro per il ripristino funzionale e strutturale dello stesso.
Anche gli inviti espressi dalla Corte dei Conti del Veneto sull'inopportunità di adottare il project financing per costruire gli ospedali e il disastro economico che si sta verificando nelle Regioni che hanno costruito gli ospedali con questa tecnica (Veneto, Toscana, ecc.) non hanno modificato la volontà dell'esecutivo regionale. La Cgil Abruzzo e la Cgil di Chieti inoltre nutrono dubbi circa le competenze avocate a sé dalla Regione Abruzzo e quelle esercitate dalla Asl di Lanciano Vasto Chieti, dunque su tutto l'iter burocratico seguito fino ad oggi per la realizzazione del progetto.
Per tali motivi la Cgil Abruzzo e la Cgil di Chieti chiedono che non si approvino ulteriori provvedimenti amministrativi che vincolerebbero il prossimo governo regionale a decisioni sbagliate già assunte e che dunque impedirebbero una migliore e più efficiente gestione dell'edilizia sanitaria nella nostra regione.
Carmine Ranieri, segretario Cgil Abruzzo Germano Di Laudo, segretario generale Cgil Chieti