Data: 22/12/2014
Province, la protesta dei dipendenti raggiunge l’Emiciclo
I sindacati di categoria denunciano il rischio paralisi dal 1° gennaio. La Regione decida, il rinvio non basta
Venerdì scorso in tutte le province abruzzesi Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente alle rispettive rsu, hanno indetto e svolto assemblee nei luoghi di lavoro per mobilitare il personale contro i tagli della Legge di Stabilità sulle dotazioni organiche dei dipendenti provinciali e sul ritardo del processo di riordino delle funzioni demandato alle Regioni.La protesta e la mobilitazione dei lavoratori delle Province continua all'Aquila il 23 dicembre, con un presidio davanti all'Emiciclo, sede della Regione Abruzzo, contestualmente allo svolgimento del consiglio regionale. Le modifiche apportate con il maxi emendamento al ddl di stabilità per il 2015, pur allungando la tempistica della messa in disponibilità del personale in esubero, non risolvono tuttavia la problematica del trasferimento delle funzioni e del relativo personale alle Regioni e ai Comuni. Dal 1° gennaio si rischia la paralisi delle Province e il relativo blocco dei servizi che esse stesse erogano sui territori alle comunità e alle imprese. L'emendamento approvato nella mattinata di sabato 20 dicembre fa slittare il termine del processo di riordino demandato alle Regioni di ulteriori tre mesi, ma questo rappresenta solo un rinvio, senza sciogliere i nodi strutturali del trasferimento delle funzioni e del relativo personale. Cgil, Cisl e Uil Abruzzo ritengono inaccettabile la latitanza dell'Ente Regione, che lascia allo sbando i lavoratori e le comunità. Chiedono l'immediata apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni locali, le province-aree vaste e la stessa Regione, per affrontare in tempo utile il percorso del trasferimento delle funzioni.
Carmine Rainieri, Fp-Cgil Vincenzo Traniello, Fp-Cisl Pino De Angelis, Fpl-Uil |
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