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Data: 18/11/2016

Pubblico impiego, la visita del ministro e il pungolo dell’Abruzzo

Pubblico impiego, la visita del ministro e il pungolo dell’Abruzzo
Il comparto aspetta risposte da troppi anni, la nota dei sindacati regionali

Una nota con le osservazioni e le richieste dei sindacati regionali del pubblico impiego è stata consegnata due giorni or sono a Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, nel corso della sua visita in Abruzzo, a Pineto e Ortona. Ricordando che da anni il mondo del lavoro pubblico attende risposte a problemi molto seri, riportiamo integralmente la nota consegnata all'esponente di governo. Un documento che sottolinea ed evidenzia i "nodi" che restano ancora da sciogliere.

 

<Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa Abruzzo invitano il ministro Marianna Madia all'apertura delle trattative sul rinnovo dei contratti pubblici. Il contratto è un diritto dei lavoratori che vogliono essere riconosciuti e valorizzati, ma è soprattutto lo strumento per costruire la Pubblica amministrazione che serve oggi al Paese. Per far partire una grande stagione di rinnovamento e riprogettazione dei servizi.

Fp-Cgil, Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa chiedono:
- giusto salario: dopo 7 anni di blocco le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto a un contratto vero e dignitoso,
- più forza alla contrattazione: basta atti unilaterali, serve dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori rispetto alle scelte che riguardano l'organizzazione del lavoro,
- più valore al lavoro pubblico: in questi anni il lavoro pubblico è cambiato: servono investimenti in formazione e nella valorizzazione delle professionalità̀,
- più partecipazione: rilanciare il ruolo delle Rsu e determinare il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori sugli accordi aziendali,
- valutazione e premialità: valorizzare carriere e professionalità̀ perché́ la valutazione deve includere e non escludere lavoratrici e lavoratori.


La Pubblica amministrazione che vogliamo?
"E' fatta di servizi innovativi, vicini alle persone e centrati sui bisogni, con i migliori standard di produzione, snella nelle procedure e semplificata nell'accesso, trasparente e aperta a cittadini e imprese, integrata nelle funzioni e nelle professionalità, con meno gerarchia e più competenze", hanno spiegato i segretari di categoria, che hanno tracciato le linee guida delle piattaforme per i nuovi comparti di contrattazione (funzioni centrali, funzioni locali e sanità). Flessibilità, innovazione organizzativa, valorizzazione professionale, formazione, motivazione, coinvolgimento cognitivo dei lavoratori. Su questi temi, insieme ai salari, dovrà giocarsi la partita dei rinnovi contrattuali: "Sette anni di blocco hanno congelato stipendi già bassi e servizi obsoleti. Ora chiediamo al governo uno slancio vero: dobbiamo portare i servizi pubblici al livello delle eccellenze produttive del miglior privato. E questo si fa solo insieme ai lavoratori e ai cittadini. Nei servizi avanzati qualità e produttività dipendono in primo luogo dal coinvolgimento attivo delle intelligenze, delle professionalità e delle esperienze. Per questo non vogliamo un semplice rinnovo ma contratti che liberino il potenziale delle persone, le capacità inespresse, il desiderio dei lavoratori di dare prova di sé nel migliorare i processi e risolvere i problemi organizzativi, che facciano leva sullo spirito di servizio e sull'appartenenza alle comunità professionali. E che tengano insieme autonomia e responsabilizzazione rispetto alla soddisfazione delle comunità e delle aziende.

 

Come fare?
Dobbiamo scommettere su strumenti nuovi, sperimentati in questi anni nei contesti più innovativi: dal lean government alla partecipazione diretta dei lavoratori. Dobbiamo ridisegnare enti e servizi sui principi della "produzione snella", vale a dire semplificazione, eliminazione degli sprechi, riorganizzazione dei servizi. E poi sulle pratiche di miglioramento organizzativo dal basso, sul lavoro in team e sui gruppi di progetto, sulle sessioni informative e di proposta, sulla velocità e la condivisione delle web communities e dei social media, sulla partecipazione degli utenti alla progettazione dei servizi, sulla cooperazione professionale e la flessibilità operativa. Il motore della Pa, così come delle imprese che trainano la crescita, devono essere le persone.
Questa è la proposta che avanziamo al governo. Un contratto per i cittadini. Ora sia la politica a mostrarsi all'altezza di questa sfida>.


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