Ad oggi sono certe due cose: che le modifiche alla legge sui voucher accennate da governo e parlamentari per evitare il referendum promosso dalla Cgil sono estemporanee e non eliminano il problema di fondo; la seconda che a un mese e mezzo dal via libera della Consulta al voto referendario finalmente il Consiglio dei Ministri ha indicato il giorno della consultazione popolare: domenica 28 maggio.
Così, conosciuta la data del voto, quando gli italiani saranno chiamati a decidere se togliere di mezzo (abrogandoli) i voucher, la Cgil conferma nuovamente il suo giudizio negativo sulle idee abbozzate da politici e ministri di "riformare" gli stessi voucher, uno strumento sbagliato per un problema reale (la necessità di affrontare i nodi del lavoro temporaneo e occasionale, che va regolamentato come tutti gli altri) e che invece incentiva ulteriormente il lavoro precario e abbatte le tutele pensionistiche.
Per questi motivi la campagna referendaria "Libera il lavoro - Con 2 sì tutta un'altra Italia" prosegue e si intensifica. L'8 aprile anzi, a Roma, a Piazza del Popolo, la Cgil ha confermato la manifestazione nazionale a sostegno dei due referendum: quello sui voucher, appunto, e quello sulla responsabilità solidale negli appalti.
L'appuntamento, organizzato dal Comitato nazionale per il Sì ai referendum, si terrà dalle ore 14 alle 17 per essere concluso dall'intervento di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Un'iniziativa che vuole rimarcare la giustezza del referendum (e della nuova Carta dei diritti universali del lavoro), incalzare le istituzioni e la politica, e continuare a parlare anche nelle piazze dei motivi che hanno portato il sindacato a mobilitarsi e raccogliere milioni di firme per cancellare provvedimenti iniqui e inutili. Come la Cgil ha fatto e farà ancora in Abruzzo e in tutta Italia, coinvolgendo lavoratori e pensionati, studenti e disoccupati, donne e uomini. Incontrandoli nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di svago e socializzazione. Per portare le ragioni del lavoro ovunque sia possibile, anche nei quartieri e nei palazzi dei nostri territori, con un nuovo arrivederci al 28 maggio nei seggi elettorali.