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Data: 05/01/2017

Regione, i numeri di bilancio e l’allarme dei sindacati abruzzesi

Regione, i numeri di bilancio e l’allarme dei sindacati abruzzesi
Le politiche di risanamento vanno attuate garantendo sostenibilità, servizi e azioni di crescita

"Il consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione 2017-2019 ma Cgil, Cisl e Uil non hanno registrato il superamento delle preoccupazioni espresse anche nel corso della consultazione effettuata dalla commissione Bilancio regionale, a seguito di quanto contenuto nelle osservazioni avanzate dalle Corte dei Conti sezione Abruzzo".
E' quanto affermano i segretari generali abruzzesi di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Sandro Del Fattore, Maurizio Spina e Roberto Campo, le cui perplessità sullo strumento finanziario regionale nascono anche dal fatto che "aver stimato in 600 milioni il deficit presunto, mentre sono in corso le verifiche per l'accertamento definitivo, se da un lato raccoglie le preoccupazioni espresse dai giudici contabili regionali, dall'altro apre una serie di interrogativi che richiedono risposte chiare, a partire dall'obbligo di legge di coprire effettivamente la rata da 51 milioni, restando insufficiente l'aver confermato gli stanziamenti per le spese obbligatorie, le risorse limitate per il sociale, la mobilità regionale e i cofinanziamenti dei fondi per lo sviluppo previsti dalle norme europee".
Per i sindacati dunque "gli interrogativi ad oggi senza adeguata risposta sono come garantire quantità e tempestività dei cofinanziamenti dei fondi europei", oppure: "Come verranno garantiti i servizi sociali e quali saranno gli investimenti per la riorganizzazione del sistema sanitario? Come sarà resa possibile la prima riduzione strutturale delle tasse aggiuntive (fiscalità di svantaggio)? Quando saranno approvati i bilanci del 2013-2014-2015 per pervenire a un bilancio consolidato che chiarisca in modo definitivo il buco di bilancio regionale?".
"E' necessario - sottolineano i segretari regionali abruzzesi - che l'equilibrio tra rigore dei conti e politiche di sviluppo, che come Paese chiediamo di salvaguardare all'Unione Europea, sia perseguito anche a livello regionale. Il centro nazionale non faccia alle Regioni quello che contesta a livello europeo per gli Stati nazionali sulle politiche di risanamento, garantendo regimi sostenibili di rateizzazione del debito pregresso. La situazione economica regionale, di debole ripresa, non fa pensare a un incremento delle entrate derivanti dai tributi locali, mentre siamo in presenza di una contrazione dei trasferimenti dello Stato alla Regione, anche se possiamo contare su risorse aggiuntive per il sisma che restano vincolate agli interventi urgenti per la ricostruzione e le popolazioni colpite".
"Il tema del bilancio e del suo risanamento non può continuare ad essere rinviato. Siamo coscienti - concludono Del Fattore, Spina e Campo - che il debito risale a inizio decennio, e pur apprezzando il lavoro che l'assessore Paolucci sta portando avanti riteniamo che i problemi che vanno emergendo vadano affrontati da tutti i soggetti istituzionali nella chiarezza e nella responsabilità, a partire dalla individuazione dalle cause che li hanno determinati e dei soggetti inadempienti che li hanno realizzati, individuando soluzioni possibili che salvaguardino la comunità regionale e non pregiudichino le prospettive di sviluppo e del lavoro. Cgil Cisl Uil, al fine di avere risposte agli interrogativi che permangono aperti anche dopo approvazione del bilancio di previsione della Regione, hanno richiesto un incontro urgente all'assessore Silvio Paolucci".


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