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Data: 08/07/2017

Regione: l’ente va riorganizzato, inutili gli interventi di facciata

Regione: l’ente va riorganizzato, inutili gli interventi di facciata
Le considerazioni della Funzione pubblica e le decisioni che servono

Le organizzazioni sindacali regionali, congiuntamente alla RSU, convocate dall'amministrazione regionale per la definizione della destinazione del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e la produttività per l'anno 2017, dopo una complessa trattativa per contemperare le esigenze di tutti i dipendenti regionali (nessuno escluso) hanno raggiunto un accordo con l'ente con un primo concreto risultato:
a) La destinazione di risorse stabili per le progressioni economiche orizzontali.
b) L'implementazione di risorse aggiuntive da destinare alla produttività.
Questo primo risultato consentirà a circa il 50% del personale regionale di ottenere lo sviluppo economico nel 2017, e nel contempo di avere ulteriori risorse aggiuntive per la produttività di tutti i dipendenti regionali. Le risorse aggiuntive da destinare alla produttività non sono sufficienti a coprire il taglio imposto dalla norma per gli effetti della riduzione del personale regionale, ma bisogna perseguire l'obiettivo di un incremento significativo e strutturale delle risorse variabili consentito dalle nuove norme contenute nel Decreto Madia.
La Fp-Cgil e la Fp-Cisl, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali e alla Rsu, sono impegnate nella valorizzazione delle competenze e delle professionalità dei dipendenti regionali attraverso un processo "vero" di riorganizzazione dell'Ente Regione, superando le pseudo riorganizzazioni di facciata che si sono alternate in questi ultimi anni senza produrre benessere organizzativo dei dipendenti, né tantomeno un'azione amministrativa più incisiva dell'Ente Regione, anzi spesso "lo spezzatino organizzativo" all'interno dei vari dipartimenti ha generato confusione, caos e disaffezione dei dipendenti regionali.
Una regione veloce, snella e concreta, capace di dare risposte ai cittadini abruzzesi e alle aziende, non può prescindere da un progetto organizzativo complessivo che mette in discussione l'attuale struttura piramidale rovesciata costituita da molti "generali e ufficiali" e da pochi soldati, sistematicamente umiliati nella dignità di lavoratori.
Le nostre organizzazioni ritengono che il presidente D'Alfonso e la giunta regionale debbano farsi carico seriamente del funzionamento della macchina amministrativa regionale, che non può essere manutentata con interventi estemporanei, ma va ridisegnato un modello organizzativo con una filiera decisionale corta che non crei colli di bottiglia e favorisca un'azione amministrativa incisiva. Riteniamo che il processo organizzativo dell'Ente Regione vada affrontato immediatamente con il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali del comparto e della Dirigenza, altrimenti si rischia l'implosione della Regione Abruzzo.

 

Fp-Cgil  e  Fp-Cisl  Abruzzo


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