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Data: 22/12/2015

Regione, un bilancio triennale che manca di risorse e non aiuta la crescita

Regione, un bilancio triennale che manca di risorse e non aiuta la crescita
Le considerazioni e le priorità dei segretari abruzzesi di Cgil, Cisl e Uil

Il disegno di legge regionale concernente il bilancio di previsione pluriennale 2016-2018 della Regione Abruzzo si inserisce in un contesto difficile per il nostro Paese e per la nostra regione. I pesanti tagli operati negli ultimi anni al sistema delle Regioni, i buchi di bilancio delle società partecipate, il deficit pregresso del sistema sanitario regionale hanno fatto sì che sempre di più il bilancio ordinario di previsione della Regione Abruzzo sia incapace da un lato di orientare la spesa verso obiettivi di crescita, e dall'altro di consentire il necessario finanziamento dei servizi e delle funzioni regionali.
Cgil, Cisl e Uil esprimono forti preoccupazioni anche sul fronte delle entrate, a causa delle minori entrate indirette e della situazione di crisi della nostra regione che potrebbe portare ad una diminuzione delle entrate dirette. Altro aspetto da tener presente sono i rendiconti 2013-2014, non ancora approvati come richiesto dalla Corte dei Conti.
Il bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Abruzzo, così come proposto dalla giunta regionale in data 15 dicembre 2015, è un documento non orientato alla crescita, con poche risorse per i servizi resi ai cittadini abruzzesi, e non consente il finanziamento totale di tutte le spese incomprimibili. I temi dello sviluppo restano legati al Masterplan, ai fondi strutturali europei e ai fondi di coesione non ricompresi nell'intesa da fare con il governo.
La spesa regionale risulta essere penalizzata a causa dei tagli operati dalla legge di stabilità nazionale in corso di approvazione i quali, sommati a quelli operati negli anni passati, generano delle forti criticità nel bilancio regionale. Ulteriore motivo di difficoltà sta nella necessità di accantonare risorse per ripianare i debiti provenienti dagli esercizi precedenti, che hanno portato ad un importante indebitamento diretto e indiretto della Regione Abruzzo.
In una situazione critica quale quella sopra descritta sono da censurare gli interventi legislativi cosiddetti "omnibus", che prevedono interventi economici a pioggia sulle diverse materie di competenza regionale. Al contrario il bilancio dovrà concentrare le sue risorse sulle politiche sociali, sulla salute, sui trasporti, sulla riforma delle Province e delle società partecipate, sui servizi educativi, sul diritto allo studio, sulla cultura e sulla casa nonché realizzare per tappe il graduale ma strutturale abbattimento integrale della fiscalità di svantaggio.

 

Sandro Del Fattore, segretario generale Cgil Abruzzo           Maurizio Spina, segretario generale Cisl Abruzzo Molise            Roberto Campo, segretario generale Uil Abruzzo

 

 

P.S. A seguire l'allegato con le analisi settoriali

 

                                                                            • Trasporto pubblico locale

 

◦ le criticità emergono in primo luogo dalle previsioni in entrata di finanza derivata. In particolare il fondo nazionale dei trasporti, che nel 2015 ha previsto una quota per l'Abruzzo appena superiore ai 132 milioni di euro, sarà decurtato per l'anno 2016 di 8 milioni a seguito delle penalità inflitte sulla gestione 2012-2014. Ulteriori tagli potranno essere previsti dalla Legge di stabilità nazionale in corso di approvazione.
◦ La quota regionale per i trasporti, che nel 2014 ammontava a 51 milioni di euro, è stata ridotta nel 2015 a 41 milioni, con un taglio di ben 10 milioni di euro. Per l'anno 2016 viene prevista una spesa di 42,7 milioni, assolutamente insufficiente alle necessità del trasporto pubblico locale abruzzese e che, tra l'altro, sommata alla penalità di cui al punto precedente, metterà in crisi la riforma recentemente approvata sulla società unica di trasporto (TUA).

 

                                                                                                   • Sociale

 

◦ Si prevede una sostanziale decurtazione del fondo nazionale per le politiche sociali.
◦ A fronte di tale previsione lo stanziamento regionale per l'anno 2016 viene decurtato di oltre 4,6 milioni rispetto all'anno precedente, passando da 24,9 milioni a 20,3 milioni. Una somma insufficiente a sostenere il Patto di inclusione sociale proposto dalla stessa giunta regionale.


                                                                                                     • Province


◦ La Legge 56/2014 (cosiddetta Legge Del Rio) prevede il trasferimento delle funzioni non fondamentali delle Province alla Regione o ad altri enti di area vasta. La legge regionale 32/2015 individua le funzioni che transiteranno alla Regione nel corso dell'anno 2016. Tale processo di trasferimento comporterà per la Regione Abruzzo un aggravio di spesa in ordine al personale delle Province da trasferire in Regione ed allo svolgimento delle funzioni medesime. Su tale problematica nella proposta di bilancio viene proposto uno stanziamento relativo al personale insufficiente (per un importo di almeno 2 milioni di euro) a garantire il transito in Regione di tutti i lavoratori legati alle nuove funzioni regionali. Inoltre non vengono previste risorse sufficienti, ad eccezione di quelle legate al sociale, per garantire un servizio efficace.


                                                                                             • Società partecipate


Numerosi enti regionali e società partecipate dalla Regione sono oramai al collasso ed i lavoratori coinvolti non percepiscono gli stipendi da diversi mesi. CIAPI, CRAB, COTIR, ATER di Chieti, solo per citarne alcune, aspettano risposte concrete dalla Regione sia dal punto di vista strategico ma anche sotto il profilo del finanziamento regionale. Gli stanziamenti previsti sono assolutamente insufficienti o addirittura inesistenti. Cgil Cisl Uil su tale tema hanno richiesto un incontro specifico per conoscere lo stato delle singole società partecipate anche alla luce del provvedimento del governo che obbliga la Regione ad inserire in Bilancio i risultati di gestione.


                                                                                       • Altri capitoli da finanziare


Sono sottofinanziate le voci di spesa relative ai servizi educativi, al diritto allo studio, alla cultura e alla casa.


                                                                                            • Addizionali regionali


Stante la difficoltà attuale alla riduzione generalizzata delle addizionali, si ritiene ineludibile la rimodulazione delle aliquote IRPEF secondo criteri informati al principio della progressività.

 


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