Secondo intervento della Cgil, in due giorni, sui problemi della sanità in questa regione (l'altro si può leggere nella NEWS precedente) e in particolare sulle carenze di personale nelle quattro Asl e sulla mancata stabilizzazione dei lavoratori precari. L'intervento odierno segue le considerazioni che l'assessore regionale alla sanità ha voluto rivolgere alla prima nota del sindacato e che sono state riportate dagli organi di informazione abruzzesi (in allegato gli articoli dei due maggiori quotidiani). Di seguito dunque il testo del secondo intervento, quello che oggi la Cgil ha dedicato di nuovo al tema della sanità.
L'audizione in V commissione consiliare Affari Sociali e Tutela della Salute della Regione Abruzzo in merito alle croniche carenze di personale nelle quattro Asl ha evidenziato uno stato di profondo malessere della sanità pubblica abruzzese. Ciò è vero a tal punto che l'assessore alla sanità ha risposto alle pressanti domande del sindacato e di numerosi consiglieri regionali componenti la commissione in maniera disordinata, supponente e scomposta, senza però riuscire a dare risposte concrete nel merito.
La Cgil denuncia oltre 2.000 carenze di personale in organico nelle Asl abruzzesi, dovute ai pesanti tagli operati dal programma operativo sulla sanità della Regione. Cosa risponde l'assessore in merito? Quante assunzioni verranno fatte e con quali tempi? Perché ancora non viene rilevato l'effettivo fabbisogno del personale? Ad oggi non è dato saperlo, mentre gli ospedali pubblici peggiorano in qualità dell'assistenza e, conseguentemente, in quantità delle prestazioni erogate, le liste di attesa sono lunghissime, non passa giorno senza che le cronache dei quotidiani locali denuncino disagi per l'utenza a causa delle carenze di personale. E ciò accade nonostante l'abnegazione del personale, che spesso lavora in condizioni estreme e senza nemmeno vedere garantiti i propri diritti minimi in tema di riposi lavorativi e in tema di giusta retribuzione.
In riferimento alla cronica carenza di personale, ricordiamo all'assessore che il mancato rispetto dell'art. 14 della legge 161/2014, palesemente violato in tutte le Asl della Regione Abruzzo, prevede ammende consistenti che andranno a gravare ulteriormente sui bilanci delle Asl. Tali condizioni non sono certamente imputabili ai lavoratori, che le subiscono, ma sono generate da una programmazione di spesa regionale che non tiene minimamente in considerazione la continuità delle prestazioni sanitarie. E' su questi temi che la Cgil esige una risposta dopo mesi di tavoli sindacali con la Regione che non hanno portato a nulla.
Nel prossimo programma operativo della Regione Abruzzo, per l'anno 2018, quale sarà la spesa prevista per il personale delle Asl? La giunta regionale crede di perseverare sui tagli al personale? Quali misure la Regione sta ponendo in essere per evitare che la spesa farmaceutica regionale e quella per beni e servizi, oggi totalmente fuori controllo, venga corretta? Non vorremmo che l'unico obiettivo dell'assessore sia una riduzione indiscriminata delle spese del sistema sanitario, senza una minima considerazione dei servizi che devono essere resi ai cittadini. Anzi, per meglio specificare, l'unica spesa che l'assessore continua a tagliare è quella del personale.
In merito alle linee guida sull'assunzione del personale delle Asl, infine, non è difficile prevedere che la bozza presentata dalla Regione metterà alla porta centinaia di precari che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione, e ciò perché la Regione starebbe decidendo di restringere il campo di applicazione della legge nazionale. Ciò è vero a tal punto che la Cgil ha proposto alla Regione di approvare delle linee guida che ricalcassero fedelmente la dicitura della legge, ma tale richiesta non é stata accolta. La Cgil non chiede affatto un'interpretazione estensiva della legge nazionale ma solo la sua corretta applicazione, e questo viene fatto a tutela degli iscritti ma certamente a tutela di tutti i lavoratori precari delle Asl che rischiano di essere discriminati rispetto ai loro colleghi delle altre regioni.
Carmine Ranieri, Cgil Abruzzo Anna Rita Gabriele, Fp-Cgil Medici Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, Fp-Cgil L'Aquila