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Data: 17/09/2016

Sanità: bene l’uscita dal commissariamento, ma ora la Regione metta fine alla “politica dei due tempi”

Sanità: bene l’uscita dal commissariamento, ma ora la Regione metta fine alla “politica dei due tempi”
Da sciogliere ancora troppi nodi: va ripreso il confronto sindacale

Finalmente l'Abruzzo esce dalla fase di commissariamento, un risultato positivo che consentirà alla nostra regione di riprendere la propria autonomia in materia di programmazione sanitaria. Oltre che dal commissariamento, la Regione dovrà finalmente uscire anche dalla "politica dei due tempi", attuata da ormai un decennio, in base alla quale nella prima fase si operano i tagli e le razionalizzazioni e solo in seconda battuta, che però non vede mai la luce, si agisce con nuovi investimenti su quei servizi sanitari che sono assolutamente carenti e che se implementati porterebbero a un reale miglioramento della qualità della sanità abruzzese.
In particolare la Regione dovrà trovare le risorse per attuare, questa volta davvero, investimenti che consentano di abbattere le enormi liste di attesa (acquisto di nuove attrezzature e tecnologie avanzate, incremento di personale per consentire il pieno utilizzo dei macchinari), potenziare la rete di emergenza urgenza, riorganizzare la rete dei servizi territoriali, migliorare la prevenzione.
Tra l'altro, se i paventati tagli al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (da attuare con la legge di stabilità nazionale 2017) diventeranno effettivi, la possibilità di una seria riorganizzazione della sanità regionale verrebbe seriamente compromessa. E' per questi motivi che la Cgil Abruzzo condivide la posizione espressa dall'assessore Paolucci di procedere con una riduzione dell'addizionale regionale Irpef che vada ad incidere positivamente sulle fasce di reddito più basse. Altri spazi di manovra, come la riduzione dell'Irap, al momento non sono possibili.
I cittadini infatti non possono più pazientare, non sono più tollerabili attese infinite, viaggi della speranza, carenza di strutture territoriali per il ricovero e per l'assistenza a domicilio, cattiva organizzazione della rete dei medici di medicina generale, scarsa prevenzione.
La Cgil ritiene necessario riorganizzare il sistema sanitario abruzzese, così com'è già avvenuto in altre regioni italiane, il punto tuttavia è che un'efficace riorganizzazione non può consistere di soli tagli, al contrario la razionalizzazione delle rete ospedaliera dovrà trovare una compensazione e una migliore offerta della rete territoriale.
Il sindacato dunque ritiene urgente che l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, riprenda immediatamente il confronto sindacale perché la nuova fase dovrà essere l'occasione per cominciare a sciogliere i nodi ancora irrisolti della sanità abruzzese.

 

Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil Abruzzo


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