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Data: 25/07/2013

Sanità, i tagli non risparmiano bambini e disabili

Sanità, i tagli non risparmiano bambini e disabili
Si annunciano iniziative e proteste contro le decisioni del presidente Chiodi

<Un danno enorme per i cittadini più fragili, che già oggi devono fare i conti con lunghe liste di attesa. Inoltre si paventa il rischio di ulteriori licenziamenti nel settore sanitario, che già ha subito tagli consistenti. Basti pensare agli Istituti di Riabilitazione San Stef.A.R, i quali hanno già dimezzato il budget loro assegnato, al punto che ad oggi i lavoratori sono in cassa integrazione e costretti a lavorare part-time>.

E' quanto scrivono Carmine Ranieri, Davide Farina e Domenico Rega, rispettivamente segretari regionali di Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fp-Uil, le categorie che rappresentano anche i lavoratori della sanità. Parole dure che seguono i tagli operati <dal commissario Chiodi a prestazioni sanitarie fondamentali, che consentono il recupero e la rieducazione funzionale dei pazienti attraverso un trattamento globale della condizione di menomazione e disabilità degli utenti>. Proprio così, perché i trattamenti che finiscono sotto la scure della Regione non risparmiano neppure <le categorie più fragili quali i bambini in età evolutiva, i pazienti post-ictus, gli affetti da Parkinson ecc.>.

Malati e pazienti colpiti dal decreto che Gianni Chiodi, in qualità di commissario ad acta per la sanità abruzzese, ha approvato recentemente (il numero 51, sulle linee per l'erogazione di prestazioni riabilitative ex art. 26 Legge 833/78) e che prevede nel 2013 un taglio lineare delle prestazioni pari al 10% rispetto a quelle effettuate l'anno scorso. Con la conseguenza, dato che per oltre un semestre gli operatori hanno già effettuato i trattamenti in funzione del budget assegnato nel 2012, che il taglio reale dei servizi di riabilitazione da qui a dicembre sarà molto più consistente.

<Questi tagli lineari non hanno alcuna logica riorganizzativa> continuano Ranieri, Farina e Rega, e il loro unico effetto sarà che i risparmi cadranno sulle spalle debolissime dei cittadini più bisognosi. Inoltre i tagli non sono dettati da nessuna norma della cosiddetta spending review e sono attivati in maniera retroattiva, dunque sono di dubbia legittimità ed è facile prevedere nuovi contenziosi giudiziari.

Fatto è che <le organizzazioni sindacali già da diversi mesi hanno chiesto invano un incontro al presidente Chiodi e al sub-commissario alla sanità Zuccatelli, proprio per discutere del settore della riabilitazione, nel quale mancano regole certe e controlli sugli standard di qualità>. Prima di andar via inoltre il sub-commissario Baraldi aveva attivato con decreto un tavolo di confronto in materia, ma dopo che aveva rassegnato le dimissioni ogni confronto si è interrotto.

E' per questi motivi che i sindacati della sanità tornano alla carica e ribadiscono la richiesta di non procedere con i tagli. Quel che serve subito è attivare un tavolo di confronto con il presidente Chiodi e il sub-commissario Zuccatelli. Nel frattempo dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori della riabilitazione e annunciano iniziative di protesta.


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