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Data: 26/03/2015

Sanità, si tagliano i precari e non si riorganizzano i servizi. Nessuna verifica delle esigenze delle Asl

Sanità, si tagliano i precari e non si riorganizzano i servizi. Nessuna verifica delle esigenze delle Asl
L’intervento della Fp Abruzzo, che chiede la proroga dei contratti e la stabilizzazione del personale necessario

Il nuovo taglio lineare (dei precari delle Asl, ndr) previsto dal decreto del commissario ad acta per la sanità, Luciano D'Alfonso, se venisse attuato comporterebbe il licenziamento di 1000 operatori precari della sanità (infermieri, medici, operatori socio sanitari ed altri professionisti del settore), la riduzione dei servizi ai cittadini e una peggiore qualità degli stessi. Il commissario ad acta, con l'emanazione del decreto n. 5 del'11 febbraio, ha applicato pedissequamente i dettami del tavolo nazionale di monitoraggio per la verifica degli adempimenti regionali, che chiedevano una riduzione del 50% delle spese del personale precario delle Asl.
Il decreto stabilisce il taglio della spesa dei precari per l'anno 2015 senza prevedere una organizzazione a monte che scongiuri la riduzione delle prestazioni e dei servizi sanitari ai cittadini, già oggi carenti. Dobbiamo rilevare infatti che già con il personale attuale le Asl abruzzesi hanno forti carenze, che diverrebbero insostenibili con una riduzione del personale precario. Tra l'altro tra qualche mese arriverà l'estate e bisognerà garantire le ferie ai lavoratori. Il problema delle ferie estive è stato rilevato anche l'anno scorso ed ora, con un migliaio di lavoratori in meno, si rischia davvero il caos.

Inoltre è sconvolgente che anche questo provvedimento di contenimento della spesa sia completamente scollegato da atti di verifica sui reali bisogni delle Asl abruzzesi. Di quanto personale necessitano le Asl? Quanti infermieri? Quanti medici? Quanti operatori socio-sanitari? Tutte le Asl hanno le stesse carenze di personale? Non si capisce perché su questa vicenda non si parli mai di standard di personale, standard che se non vengono garantiti mettono a rischio le prestazioni sanitarie.
Con decreto del commissario ad acta n. 49 dell'8 ottobre 2012 sono state emanate le linee di indirizzo regionali in materia di determinazione delle dotazioni organiche delle aziende sanitarie. Con tale provvedimento si definiscono in maniera analitica gli effettivi bisogni di personale delle Asl abruzzesi. Negli interventi di questi giorni non c'è stata nessuna analisi sul fabbisogno di personale necessario a garantire la qualità dei servizi sanitari.

La Regione Abruzzo deve ritirare il decreto "licenzia precari", e consentire la proroga dei contratti almeno fino a settembre 2015. Nel frattempo dovrà effettuare una preventiva verifica degli effettivi bisogni di personale delle Asl e in base ad essi procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato con la contestuale riduzione dei lavoratori precari.
Tra l'altro è proprio di questi giorni la notizia del via libera del ministro Lorenzin alla possibilità di avvio di concorsi riservati al personale precario degli enti del Servizio Sanitario Nazionale per coprire sino al 50% dei posti disponibili. Potranno accedere alla stabilizzazione i precari delle Asl abruzzesi che abbiano prestato un servizio effettivo non inferiore ai tre anni nell'ambito del quinquennio precedente. Le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp hanno chiesto la scorsa settimana un incontro urgente al commissario ad acta, ma ad oggi ancora non sono ancora state convocate. E' evidente che qualora non si trovino risposte alla problematica i sindacati metteranno in campo azioni di protesta.


Carmine Ranieri, segretario generale Fp Cgil Abruzzo


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