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Data: 19/09/2014

Sanità: ticket per la riabilitazione, no al salasso ai danni dei più deboli

Sanità: ticket per la riabilitazione, no al salasso ai danni dei più deboli
L’intervento delle organizzazioni dei pensionati e la richiesta di sospendere il provvedimento

I sindacati dei pensionati abruzzesi sono fortemente preoccupati da quanto si annuncia in questa regione circa la compartecipazione dei cittadini alle prestazioni riabilitative. Dicono la loro mentre da alcuni giorni infuria la polemica su quanto sarà chiesto a coloro i cui problemi di salute richiedono appunto un trattamento di riabilitazione, somme rilevanti stando al decreto firmato dal presidente della giunta regionale e commissario alla sanità, Luciano D'Alfonso, che stabilisce il pagamento di un ticket da 33-45 euro al giorno per i disabili psichici, fisici e per gli anziani non autosufficienti che si curano o ricoverano in strutture private convenzionate (in assenza di strutture riabilitative pubbliche e di una rete di assistenza efficiente ancora da venire).

Una "botta" che potrebbe equivalere anche a 1.000-1.500 euro al mese ed alla quale un primo rimedio potrebbe essere, come accade in altre regioni, l'intervento e il sostegno economico dei Comuni a favore degli interessati, un intervento per il quale la Regione Abruzzo deve trovare e mettere a disposizione 40-50 milioni di euro.
Così, mentre infuria la polemica politica, i segretari dei pensionati abruzzesi Giovanna Zippilli (Spi-Cgil), Luigi Pietrosimone (Fnp-Cisl) e Giovanni Orsini (Uilp-Uil) hanno chiesto agli assessori regionali alle politiche sociali e alla sanità, rispettivamente Sclocco e Paolucci, di sospendere il provvedimento, discutere della questione e trovare altre soluzioni, soprattutto per le conseguenze che il provvedimento annunciato, ovvero l'entità della somma richiesta, avrà sugli anziani, i disabili e le loro famiglie.

Dunque un "no" inequivocabile ad atti che finirebbero per colpire prima di tutto le categorie più deboli (i portatori di patologie gravi, i disabili gravi e gravissimi, gli anziani non autosufficienti) in una regione tra l'altro dove <manca l'integrazione socio-sanitaria e la medicina sul territorio, una carenza che aggrava una situazione della sanità - scrivono i segretari abruzzesi di Spi, Fnp e Uilp - che è già carente nelle sue varie articolazioni, com'è sotto gli occhi di tutti>.

Il problema quindi va affrontato e risolto, ma la soluzione non possono essere provvedimenti che colpiscono le famiglie e i malati socialmente più deboli: è per questo che le organizzazioni sindacali chiedono la sospensione del provvedimento firmato dal presidente e una discussione con la giunta regionale.


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