Skip to main content

Data: 24/05/2017

Scuola: dimenticati gli impegni del dopo terremoti e maltempo

Scuola: dimenticati gli impegni del dopo terremoti e maltempo
Dal Ministero tagli indecenti, la lettera dei sindacati abruzzesi

<L'onorevole Ministra e i dirigenti del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ricorderanno che i sindacati regionali della scuola hanno evidenziato in due documenti unitari la difficile situazione delle scuole abruzzesi dopo i ben noti eventi sismici e meteorologici che si sono susseguiti da agosto a gennaio. Ricorderanno anche l'incontro del 31 gennaio con le quattro regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ndr), le tante criticità emerse e gli impegni assunti. Anche nei mesi successivi, in iniziative pubbliche e incontri con le comunità locali, la Ministra aveva dichiarato la massima attenzione per i problemi delle scuole e i disagi degli alunni>.
Inizia così la lettera che i sindacati abruzzesi della scuola hanno inviato alla ministra Valeria Fedeli ma anche agli altri interessati (il sottosegretario Vito De Filippo, il capo di Gabinetto Sabrina Bono, il capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Rosa De Pasquale, il direttore generale per il personale scolastico Maria Maddalena Novelli, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale abruzzese Ernesto Pellecchia) per ricordare a tutti che nei confronti di questa regione il ministero aveva preso degli impegni. E che gli impegni vanno mantenuti.
Nella lettera (firmata da Cinzia Angrilli per la Flc Cgil, Davide Desiati per Cisl Scuola, Enio Taglieri della Uil Scuola, Carlo Frascari dello Snals Confsal e Claudio Di Cesare per Gilda Unams) i sindacati ricordano al ministero <che all'Abruzzo, nel disastroso contesto degli effetti del terremoto del 2009, non è stato risparmiato nulla dei spaventosi tagli della legge 133-2008 e di tutti quelli che sono proseguiti nella logica perversa della compensazione tra le regioni a causa del blocco del tetto organico nazionale dei docenti. D'altro canto è noto che le problematiche delle scuole del cratere 2009 sono ancora tante e richiedono ulteriori interventi e soluzioni (ad esempio i moduli scolastici provvisori, Musp)>. Non solo: <gli eventi sismici 2016, come documentato, hanno viepiù complicato l'organizzazione scolastica e il funzionamento dei plessi>, dunque <non si può ignorare che tutto ciò si è calato su un'edilizia scolastica abruzzese particolarmente povera e che le risorse economiche che possono essere messe in campo dagli enti locali sono esigue>.
Argomenti noti e pertinenti, al punto, continuano i sindacalisti, che <le speranze da noi riposte nell'accoglimento delle richieste avanzate nelle lettere di gennaio e marzo 2017 si basavano sulla "ragionevolezza" delle esigenze dell'Abruzzo e sulla "disponibilità" dichiarata dalla Ministra. Il documento del 3 marzo 2017, in particolare, era stato condiviso con il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo e firmato congiuntamente>.

Se queste erano le premesse è ovvio che i sindacati della scuola <abbiano accolto come irricevibile la Tabella dell'organico 2017-18 con la colonna dei posti consolidati e la colonna della differenza rispetto all'adeguamento 2016-17, con il taglio all'Abruzzo di 69 posti. Una terribile offesa alla scuola abruzzese che ignora uno dei punti più importanti da noi segnalati: l'impossibilità di operare alcuna ulteriore riduzione all'organico, sia di diritto che di fatto>. D'altra parte <eravamo certi di essere stati compresi nel significato di questa richiesta. Infatti le condizioni e le specificità del territorio, la situazione delle scuole, dei plessi e delle classi non consentono più nessuna operazione riduttiva. Non è pensabile proseguire con la politica dei tagli in una regione in cui le problematiche dell'istruzione si sono aggravate>.
Per quanto ci riguarda quindi <non accettiamo che nessun criterio tecnico, di alcun genere (compreso il numero delle iscrizioni), possa essere assunto a regola per continuare a tagliare posti alla nostra regione ignorando le condizioni in cui è oggi il territorio, la popolazione scolastica e il corpo docenti, con tutti i mille problemi di cui abbiamo discusso in questi mesi. È una vergogna che si chieda all'Abruzzo di pagare un prezzo di 69 posti: è un numero che in un contingente complessivo nazionale di adeguamento di organico non ha alcuna influenza finanziaria. Vi chiediamo di tener conto della nostra situazione reale - continuano Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams - di considerare attentamente il significato immediato di questo taglio e di rivedere gli organici per restituirci i 69 posti>.

<Inoltre, nella situazione data, appare doveroso che il MIUR quantifichi anche per l'Abruzzo una quota di incremento dell'organico docenti. Non sfugge che le altre tre Regioni del cratere 2016 hanno avuto nella Tabella un adeguamento maggiorato di posti. Di fronte a questi numeri il nostro taglio stride ancora di più e appare veramente indecente. Considerati i tempi non è prematuro ribadire che la situazione del personale ATA è tale che è opportuno costruire subito i prossimi organici con il necessario incremento di posti. Infine cogliamo l'occasione di questa lettera - incalzano i sindacati della scuola - per riportare all'attenzione gli importanti interventi per lo svolgimento dell'anno scolastico 2016-17 previsti dall'articolo 8 del decreto legge 205 del 2016 ("Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016"), laddove in applicazione di tale provvedimento il MIUR ha emanato un altro decreto, il numero 903-2016, con il quale ha indicato agli Uffici Scolastici Regionali le risorse economiche utilizzabili per l'attivazione di posti di personale docente e ATA con contratti di lavoro a tempo determinato>.
Interventi necessari anche perché <l'Abruzzo ha autorizzato i posti con una procedura rigorosa ma dagli esiti molto modesti nei numeri perché ha collegato le esigenze di personale solo ed esclusivamente alle scuole i cui edifici "sono stati dichiarati parzialmente o totalmente inagibili" (come recita il comma 1 dell'articolo 8)>. Dunque nell'auspicata reiterazione di tale intervento anche per il prossimo anno scolastico, 2017-18, <il suddetto limite della dichiarazione di inagibilità deve essere superato e adattato alla realtà, per consentire l'autorizzazione di posti (come già chiesto nella nostra lettera del 3 marzo di quest'anno) in relazione all'organizzazione effettiva del tempo scuola e in deroga al numero minimo di alunni per classe, garantendo un più completo diritto allo studio>.


www.cgilabruzzomolise.it ~ organizzazione@cgilabruzzomolise.it