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Data: 26/08/2019

Scuola: in Abruzzo assunti 965 docenti, ma la risposta è solo parziale

Scuola: in Abruzzo assunti 965 docenti, ma la risposta è solo parziale
La Flc: tanti posti ancora da riempire, manca una pianificazione delle assunzioni

Il ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca (Miur) ha trasmesso nelle scorse settimane il decreto ministeriale con il quale si autorizzano 53.627 assunzioni in ruolo del personale docente per l'anno scolastico 2019-2020, per l'Abruzzo sono previste 965 nuove assunzioni di docenti a tempo indeterminato.
Per il coordinamento regionale della Flc Abruzzo Molise le assunzioni rappresentano tuttavia soltanto "una prima parziale risposta e non basteranno per dare efficienza, serenità, stabilità e continuità didattica nelle scuole". D'altra parte "in Abruzzo le disponibilità per le immissioni in ruolo erano maggiori: circa 1300 posti a fronte delle 965 immissioni in ruolo autorizzate".
Il sindacato di categoria inoltre ha ricordato che "in tutta Italia ci sono ancora 15.000 posti in organico di fatto e circa 56.000 posti di sostegno 'in deroga' (oltre 2200 in Abruzzo) che occorrerebbe stabilizzare al fine di renderli disponibili per i trasferimenti e per gli incarichi a tempo indeterminato". Una stabilizzazione degli organici che "porterebbe anche a risolvere il problema dei tanti docenti abruzzesi 'esiliati', ovvero trasferiti altrove in seguito agli errori dell'algoritmo ed alle modalità di reclutamento assurde previste dalla L.107/2015 (la cosiddetta 'buona scuola'). Analoga operazione dovrebbe essere fatta per il personale Ata, recuperando i tagli degli ultimi anni e rivedendo i parametri di determinazione dell'organico in quanto quelli attuali non sono più in grado di rispondere ai bisogni del servizio scolastico (assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo, scuole aperte, lotta alla dispersione, implementazione dei Pon a finanziamento europeo). Pur apprezzando lo sforzo effettuato - osserva il sindacato - come Flc Cgil non possiamo che denunciare ancora una volta le politiche deficitarie in materia di reclutamento, che spesso sono basate su spot elettorali ai quali manca la sostanza di una pianificazione a breve e a medio termine. Ricordiamo che l'anno scorso molte immissioni previste per le scuole secondarie di I e II grado non sono stati attribuite per assenza di graduatorie".
Per la Cgil dunque "anche quest'anno si rischia un fenomeno analogo: viste le lungaggini per l'espletamento delle procedure concorsuali e i colpevoli ritardi del Miur nel far partire la fase transitoria già definita con l'Intesa dell'11 giugno, molti di questi posti non potranno essere assegnati e continueranno ad essere coperti da supplenti. Ancora una volta le risorse e le azioni messe in campo ci sembrano insufficienti per poter dare una risposta concreta ai bisogni delle scuole, che dovranno affrontare ad inizio anno i soliti problemi".


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