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Data: 21/09/2014

Senza rotta il settore idrico, le aziende ancora troppo esposte

Senza rotta il settore idrico, le aziende ancora troppo esposte
La Filctem Abruzzo torna alla carica e chiede la fine del commissariamento

Torna alla carica, la Filctem regionale, sui problemi del settore idrico abruzzese. Lo fa con un intervento nel quale ricorda i guasti delle passate gestioni delle aziende acquedottistiche, i ritardi nella riorganizzazione del comparto e il valore dell'acqua come bene comune. Di questo intervento pubblichiamo di seguito il testo integrale.

 

 

La Filctem Cgil Abruzzo - si legge nella nota - denuncia i crescenti interrogativi che continuano a pesare sulle aziende acquedottistiche regionali per la perdurante assenza di un progetto concreto, credibile, che sappia finalmente valorizzare una risorsa eccellente del nostro territorio coniugandola con una gestione sana ed equilibrata.
I danni che la cattiva direzione della politica ha provocato al settore e alle aziende sul piano economico, finanziario, organizzativo e commerciale sono davvero inaccettabili. Troppo spesso una conduzione approssimativa di queste attività, o peggio interessi partitici e-o clientelari, hanno prevalso rispetto a una gestione corretta ed equilibrata della risorsa acqua. Le conseguenze sono tristemente note ai cittadini abruzzesi per le inefficienze del servizio, della depurazione, per gli sprechi dell'acqua e, soprattutto, per gli eccessivi privilegi di pochi e le ruberie di altri. Inoltre, a causa del forte indebitamento delle società, non è possibile programmare tutti i necessari investimenti e si è in difficoltà finanziarie per l'ordinaria amministrazione (spese correnti e stipendi).
In questo ambito - continua la Filctem Abruzzo - anche i lavoratori del settore sono fortemente penalizzati perché troppo spesso non vengono messi in condizione di svolgere efficacemente il loro lavoro e per l'inaccettabile "comunanza" che fa a volte l'opinione pubblica tra loro e chi ha provocato questo sfascio. La Filctem ha continuamente evidenziato e denunciato le storture e i danni che si sono prodotti in questi anni. Così come l'incapacità dei gestori di governare un servizio pubblico essenziale secondo criteri di economicità, efficienza e trasparenza. Purtroppo invano, perché nella politica regionale non ci sono stati reali cambiamenti di rotta per avviare questo settore al necessario risanamento. Anzi i tavoli di confronto che si sono tenuti non hanno mai concluso il loro percorso a causa dell'incapacità (scelta?) della aziende di redigere e presentare un minimo di progetto industriale. Peraltro il commissariamento del settore non ha fornito né favorito nessuna soluzione, anzi oggi, a distanza di 7 anni dal suo insediamento, si deve prendere atto che questa formula ha fallito il proprio compito ed è opportuno chiudere rapidamente questa esperienza.
Lo stato del settore continua ad essere molto fragile senza una programmazione definita che preveda e si impegni al superamento di questo scenario dove alcune aziende restano molto esposte (concordato ACA) ed altre, in assenza di un progetto di riordino complessivo del Servizio idrico integrato, pur tentando di avviare una discontinuità con le passate gestioni (progetto di risanamento avviato dal RUZZO di Teramo e dal CAM di Avezzano) rischiano di vedere depotenziate le loro azioni.

È indispensabile dunque avviare una nuova fase che, ribadendo il valore di "bene comune" e di gestione pubblica dell'acqua, ponga fine al commissariamento e dia un'ottica regionale alla gestione di questo servizio con una programmazione delle spese, degli investimenti e delle tariffe che sappia coniugare le esperienze e le competenze delle varie società operative con l'agire virtuoso della buona, corretta e sana amministrazione finanziaria.
È anche questo un affascinante terreno sul quale la politica abruzzese si può misurare per ridare orgoglio e valore al proprio ruolo - conclude la nota - dimostrando di saper rimediare ai guasti che nel passato sono stati compiuti. Per questo si chiede una nuova iniziativa della Regione Abruzzo, che avviando un rapido confronto con tutti gli attori sociali sensibili e responsabili sulla gestione del Servizio Idrico Integrato porti a un assetto economico, sociale e industriale equilibrato e compatibile con il consumo di questo bene pubblico essenziale per l'essere umano. È un obbiettivo possibile e obbligato per tutta la comunità abruzzese ma anche per i lavoratori del settore, che per primi non vogliono più assistere passivamente al progressivo degrado delle loro aziende per la cattiva conduzione delle stesse. Insieme a loro la Filctem vuole contribuire a raggiungere questo risultato ed auspica che vengano create rapidamente le condizioni per realizzarlo.


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