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Data: 21/07/2017

Servizi sociali: sempre meno fondi, in Abruzzo si rischia il collasso

Servizi sociali: sempre meno fondi, in Abruzzo si rischia il collasso
I lavoratori che non vengono pagati, i tagli e i vecchi debiti: la nota di Carmine Ranieri

I cittadini abruzzesi potrebbero vedersi tagliare, a partire da settembre, servizi sociali che fino ad oggi gli sono stati garantiti. Allo stato attuale i tagli del governo nazionale sulle politiche sociali che si abbatteranno sull'Abruzzo sono superiori ai 5 milioni. Gli ambiti sociali abruzzesi continuano a garantire i servizi, ma se il governo nazionale non stanzierà di nuovo le risorse che ha sottratto a inizio anno le strade percorribili sono due: o si tagliano i servizi oppure, come già successo negli anni passati, questi vengono erogati ma i lavoratori che forniscono l'assistenza non vengono retribuiti perché avranno svolto servizi per i quali non vi era una copertura finanziaria.
I tagli più consistenti per il 2017 sono 3 milioni per i piani sociali di zona, 1,3 milioni per il trasporto disabili e l'assistenza ai minorati, un milione sulla non autosufficienza. Il ministro Poletti ha più volte ribadito il suo impegno a ripristinare le risorse tagliate, sicché ad oggi gli ambiti sociali e le istituzioni preposte continuano a garantire la copertura dei servizi ma (considerato che siamo oltre metà anno) è più che lecito nutrire dubbi in proposito.
Una storia antica, quella dei tagli del governo centrale che vengono quantificati con esattezza dopo che i servizi sono stati resi dalle cooperative sociali. La conseguenza è che le cooperative non vengono pagate dai Comuni e dagli enti d'ambito che glieli hanno commissionati, e quindi a loro volta non pagano i lavoratori aspettando il pagamento di fatture che non vengono mai saldate.

A causa di questa situazione, che si protrae da anni, il debito accumulato in Abruzzo dalla precedente giunta Chiodi è stato di circa 20 milioni di euro, debito che é stato poi dimezzato grazie all'assegnazione di fondi ex Pain che sono stati liquidati dalla giunta D'Alfonso su proposta dell'assessore Marinella Sclocco, che ha disposto il riparto di 9,9 milioni di fondi ex Pain fra gli Enti d'Ambito sociale per il riconoscimento di parte delle spese sostenute nelle annualità 2011-2013 a compensazione dei mancati trasferimenti.
Con i tagli di quest'anno il debito rischia però di accumularsi di nuovo, in una situazione già compromessa, con i lavoratori del sociale che nel pagamento degli stipendi vedono ritardi anche superiori a sei mesi. Su questa partita il sindacato ha chiesto alla giunta regionale di aprire una vertenza con il governo nazionale, ma qualora le risorse non dovessero essere trovate con stanziamenti nazionali sarà necessario reperirle tramite le risorse del bilancio regionale o di quelli dei Comuni. La Corte Costituzionale è già intervenuta presso la Regione Abruzzo in materia sociale con la sentenza 275/2016, a tutela del diritto allo studio degli alunni disabili. Per la Cgil i tagli non possono e non devono essere scaricati sui cittadini abruzzesi e sui lavoratori.

 

Carmine Ranieri, segreteria Cgil Abruzzo


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