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Data: 25/10/2013

Servizio idrico: match tra amministratori e rimpalli di responsabilità

Servizio idrico: match tra amministratori e rimpalli di responsabilità
La denuncia della Filctem e i rischi per l'acqua pubblica

La Filctem Abruzzo, il suo Coordinamento Gas-Acqua regionale, sintetizza quanto accade in maniera semplice e parla di un <rimpallo di responsabilità>. Se si preferisce uno <scaricabarile> tra i vari livelli istituzionali e politici che dovrebbero prendere decisioni e assumersi responsabilità su un tema fondamentale per il presente e il futuro di questa regione: il servizio idrico.

Argomento spinoso non soltanto perché le carenze e i debiti delle attuali aziende di gestione (con le dovute eccezioni s'intende, qualche rara mosca bianca che non chiude i bilanci in rosso) agitano la polemica politica e gli scontri tra gli schieramenti che governano gli enti, ma anche perché si rischia che qualcuno metta l'acqua nel mirino dei patrimoni privati, punti a farne una merce come un'altra e non più un bene comune, pubblico, come chiede la Cgil e come la maggioranza dei cittadini ha deciso votando il referendum.

In un clima acceso succede pure di assistere a qualche <scaricabarile>, com'è accaduto ai sindacalisti della Filctem nel corso di un recente seminario ("Quale futuro per il Servizio Idrico in Abruzzo") organizzato nell'ambito del Festival dell'Acqua promosso all'Aquila da Federutility, l'associazione delle aziende pubbliche che gestiscono il ciclo dell'acqua, per far discutere politici, tecnici e amministratori delle aziende sulle prospettive e gli assetti del servizio idrico integrato in Abruzzo.

Un'occasione troppo ghiotta per rinfocolare le polemiche, e infatti si è assistito a un rimpallo di responsabilità tra Gianni Chiodi (il governatore della Regione) e Pierluigi Caputi (il commissario del Servizio Idrico in Abruzzo) da una parte, e i pochi sindaci e rappresentanti degli enti gestori che hanno accettato l'invito dall'altra. <Un vero e proprio match - raccontano i sindacalisti presenti - anche se il ring era lo splendido Palazzetto dei Nobili dell'Aquila, da poco restaurato, sul quale rappresentanti istituzionali, tecnici e manager si accusavano vicendevolmente di essere gli unici responsabili della grave situazione economica-finanziaria in cui versano le società di gestione>.

Quanto basta perché il Coordinamento Gas-Acqua della Filctem regionale torni a <manifestare profonda preoccupazione per la fase di stallo in cui versa l'intero settore in Abruzzo, in assenza di un tavolo istituzionale aperto la cui costituzione è stata da tempo e reiteratamente richiesta e di cui si ribadisce l'assoluta necessità>. Anche perché <non c'è più tempo per i rimpalli di responsabilità, per i personalismi esasperati, per il gioco al massacro "di tutti contro tutti" i cui unici risultati sono stati quelli di minare la già scarsa credibilità del sistema-acqua in Abruzzo e il perdurante svilimento della forza lavoro>.

D'altra parte <i cittadini e i lavoratori del settore non possono più accettare l'assenza di un'azione responsabile proprio da parte di coloro che per il ruolo istituzionale che rivestono sono chiamati a prendere decisioni, non più procrastinabili, volte alla soluzione dei gravi problemi che affliggono un settore che gestisce un servizio pubblico essenziale e una risorsa, l'acqua, bene comune e patrimonio irrinunciabile di questa Regione>.


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