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Data: 22/07/2013

Sevel: bene gli investimenti, resta qualche ombra

Sevel: bene gli investimenti, resta qualche ombra
La Fiom fa il bilancio della visita abruzzese di Sergio Marchionne

Una visita a due facce. Con aspetti positivi (gli investimenti e la disponibilità ad incontrare la Fiom dopo la sentenza della Cassazione), ma anche alcune cose che non vanno, a cominciare dall'incertezza sulle alleanze internazionali e la sottovalutazione dei diritti.

Così, a qualche giorno dalla visita di Sergio Marchionne, che ad Atessa ha annunciato un investimento triennale di 700 milioni per lo stabilimento Sevel, la Fiom regionale, quella provinciale di Chieti e la Rsa della fabbrica hanno stilato un bilancio sul discorso abruzzese dell'amministratore delegato della Fiat.

Una valutazione ponderata, non troppo a caldo, che con un volantino hanno fatto conoscere agli oltre 6.000 lavoratori dell'azienda non senza l'augurio che <la cura profonda di pulizia e organizzazione> riservata allo stabilimento in occasione della visita, <almeno per il percorso preparato>, sarebbe auspicabile anche <in tutte le aree della fabbrica, con l'obiettivo di un mantenimento di tale livello nel tempo>.

Fatto è che il discorso di Marchionne era atteso da tutti, e lo era molto, sia perché seguiva la pronuncia della Corte Costituzionale sulla questione della rappresentanza (che ha visto vincere la Fiom), sia per l'avvio dei lavori di adeguamento delle linee necessari al restyling del Ducato. Un intervento che le tute blu della Cgil hanno valutato in modo ambivalente. Vediamo perché.

Per la Fiom gli aspetti positivi sono certamente:

- gli investimenti per garantire il mantenimento della leadership dell'X250 sul mercato del veicolo commerciale leggero,

- la disponibilità dell'azienda a partecipare ad un patto fra tutte le parti sociali - sindacato, imprenditori e governo - per mettere in campo le iniziative necessarie a combattere al meglio la crisi (e qui la Fiom ricorda che da tempo aveva proposto questa iniziativa come strumento per evitare licenziamenti e chiusure di aziende, ma che vi è stata la contrarietà di Fim e Uilm),

- la disponibilità del manager ad incontrare la Fiom dopo la sentenza della Consulta, che reintegra la stessa Fiom nella rappresentanza sindacale in tutti i siti produttivi del gruppo Fiat.

Accanto a questi aspetti ce ne sono tuttavia alcuni negativi, in particolare:

- la mancanza di risposte sulla questione delle alleanze societarie per il futuro della Sevel, e conseguentemente del veicolo che dovrà sostituire l'attuale Ducato, né si è detto perché le due case madri hanno preso impegni finanziari tanto diversi (quelli della Fiat sono più robusti rispetto a quelli Psa);

- la non condivisione dell'aspetto della produzione inteso come priorità assoluta ed unica rispetto ai temi sociali e del territorio, oltre che la concezione molto restrittiva sull'importanza dei diritti, gli unici strumenti che limitano i clientelismi e facilitano la crescita professionale soltanto di coloro che hanno meriti e capacità.

- le giustificazioni solo formali verso un comportamento che mirava ad escludere la Fiom dalla rappresentanza e dalla contrattazione, senza valutare la responsabilità nelle divisioni fra i lavoratori in un periodo di grave crisi economica della nazione e di un mercato dell'intero settore auto con notevoli problemi.

Detto questo, la Fiom afferma che l'aspettativa che Marchionne ha deluso di più è quella <di non avere comunicato un riconoscimento economico (Premio di Risultato) nonostante l'impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori Sevel, i quali ogni giorno, attraverso il proprio lavoro e la propria professionalità, hanno consentito il susseguirsi di record di volumi e produttività>.

Per la Fiom abruzzese dunque è evidente <che queste risposte non hanno soddisfatto pienamente le tante attese del territorio, e per questo è importante continuare ad insistere con le iniziative sindacali>.

L'impegno e la professionalità inoltre vanno valorizzati, sicché <è opportuno che si determinino delle svolte nelle posizioni della Fiat e della sua proprietà, in modo da materializzare una piena e convinta valorizzazione della forza lavoro in tutti i processi nello stabilimento>. Argomenti che la Fiom chiede di poter trattare in un confronto con le maestranze <che deve avvenire utilizzando al più presto l'assemblea retribuita>.


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