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Data: 18/03/2017

Si ferma il trasporto pubblico locale: in Abruzzo ancora troppi problemi aperti

Si ferma il trasporto pubblico locale: in Abruzzo ancora troppi problemi aperti
Il 26 aprile sciopero di quattro ore, i motivi della protesta e la situazione del comparto regionale

Il 26 aprile il trasporto pubblico locale abruzzese, pubblico e privato, si fermerà per 4 ore, per uno sciopero le cui modalità cambieranno nelle varie aziende coinvolte. E' un comparto, quello del trasporto pubblico locale, che coinvolge in questa regione oltre duemila lavoratori e che si fermerà per i tagli alle risorse economiche derivanti prima dalla penalizzazione imposta dal governo, quindi dalla riduzione del Fondo Nazionale Trasporti, e infine dalla contrazione ad opera della Regione Abruzzo. La stessa Regione che insieme ai tagli ha deciso varie altre cose, per esempio l'aumento delle tariffe, i mancati investimenti strutturali, la non realizzazione del biglietto unico, la non applicazione del contratto integrativo del 2004, un piano regionale integrato dei trasporti del quale si resta ancora in attesa. Tutti argomenti che i sindacati regionali hanno sintetizzato nella dichiarazione di sciopero (trasmessa alle autorità e con le modalità previste), che riportiamo di seguito per spiegare meglio i motivi della protesta ma anche quel che accade in Abruzzo.


<Le scriventi segreterie regionali sono da mesi impegnate in un serrato confronto con le Istituzioni regionali sulle spinose questioni connesse alla tematica del trasporto pubblico locale, che pur in presenza di un alto senso di responsabilità degli oltre 2000 dipendenti delle aziende pubbliche e private operanti nel settore non ha prodotto concrete risposte sulle seguenti criticità:

 

RISORSE - Alle minori risorse scaturenti dalle penalizzazioni di 8 milioni di euro inflitte dal governo nazionale alla Regione Abruzzo per il mancato raggiungimento degli obiettivi di efficientamento imposti ai sensi dell'articolo 3 del Dpcm 11 marzo 2013 per gli anni 2012-13-14, si sono aggiunti i nuovi tagli al Fondo Nazionale Trasporti, che per l'Abruzzo significano un'ulteriore sottrazione di risorse per 2 milioni di euro. Rispetto a questa già drammatica situazione, la Regione Abruzzo è intervenuta attraverso un taglio dei servizi e un aumento tariffario con appositi interventi legislativi risalenti allo scorso mese di agosto. Una nota del 14 febbraio 2017 a firma della direttrice del Dipartimento Trasporti indirizzata alle aziende abruzzesi di trasporto pubblico locale ha aggiunto ulteriori indisponibilità di risorse con effetti sull'esercizio 2016, mandando in tilt l'equilibrio economico delle imprese che avevano programmato la gestione contabile dello scorso anno contando su disponibilità sempre riconosciute in precedenza. In una recente riunione con le massime istituzioni regionali è emerso che mancherebbero all'appello circa 15,5 milioni per il 2016 ed altrettanti 15,5 milioni per il 2017 che, in assenza di contromisure da parte della Regione Abruzzo, determineranno il default del sistema del trasporto pubblico regionale.


INVESTIMENTI MATERIALE ROTABILE - La condizione generale del parco rotabile gomma/ferro regionale impone l'adozione di solleciti interventi atti a garantire alle aziende la disponibilità di una flotta sicura, efficiente e confortevole. Il coefficiente di vetustà dei mezzi gomma/ferro in circolazione in Abruzzo è al di sopra della media nazionale al punto di collocare l'Abruzzo tra le ultime regioni nella specifica classifica nazionale per l'anzianità dei mezzi.

 

MANCATA REALIZZAZIONE DEL BIGLIETTO UNICO E DEL SISTEMA TARIFFARIO INTERMODALE - L'integrazione tariffaria, ovvero un nuovo sistema che consenta ai cittadini abruzzesi di utilizzare indistintamente nell'intero territorio regionale un solo titolo di viaggio a prescindere dal vettore (pubblico/privato) o dalla tipologia di trasporto pubblico (gomma/ferro) costituisce ancora un'eterna incompiuta. Continua a rimanere desolatamente al palo ciò che dovrebbe rappresentare una importante riforma per favorire lo sviluppo, la razionalizzazione e l'incentivazione all'utilizzo del mezzo pubblico.


MANCATA APPLICAZIONE DELL'ACCORDO INTEGRATIVO REGIONE ABRUZZO 28-5-2004 - Il 28 maggio 2004 le organizzazioni sindacali scriventi sottoscrissero con la Regione Abruzzo un accordo integrativo decentrato (recepito da una successiva delibera di giunta regionale n. 560 del 7 luglio 2004) con il quale fu stabilito di riconoscere al personale del trasporto pubblico locale, a decorrere dal 1° gennaio 2004, in forma permanente e per quattordici mensilità, un contributo pari a 25 euro lordi da incrementare di anno in anno in base all'indice di inflazione programmata ad integrazione del rinnovato contratto nazionale di lavoro di categoria. Unilateralmente l'attuale governo regionale ha invece interrotto il riconoscimento degli effetti dell'accordo sopra richiamato, determinando così un taglio retributivo diretto a tutti i lavoratori delle aziende pubbliche e private.


MANCATA DEFINIZIONE DEL PIANO REGIONALE INTEGRATO SUI TRASPORTI - Nell'attuale condizione di mancanza di risorse, l'indisponibilità di un Piano regionale integrato dei trasporti aggrava ulteriormente la già compromessa situazione caratterizzata da sovrapposizioni, da inefficienze e da mancanza del necessario coordinamento>.

 

Rolandi, Filt Cgil      Di Naccio, Fit Cisl       Murinni, Uil Trasporti        Lizzi, Faisa Cisal


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