Data: 01/11/2023
SISTEMA TARIFFARIO DEL TRASPORTO IN ABRUZZO: VA SUPERATA LA SPERIMENTAZIONE DEL BIGLIETTO UNICO NELL'AREA METROPOLITANA. LA FISCALITA' GENERALE CON LA QUALE SI FINANZIA IL SERVIZIO DEVE INTERESSARE TUTTA LA REGIONE
La Cgil Abruzzo Molise ha illustrato alla II^ commissione consiliare regionale il proprio dossier mettendo in evidenza le tante criticità di un sistema tarrifario sperimentale che da circa 20 anni produce palesi disparità di trattamento
Sono trascorsi oramai quasi venti anni, da quando con una deliberazione di Giunta Regionale la n° 478 del 2004, la Regione Abruzzo adottava, in via sperimentale, un sistema tariffario cosiddetto” Unico” che prevedeva e prevede condizioni di assoluto vantaggio per l’accesso ai servizi di trasporto collettivo per i cittadini della sola area metropolitana Chieti-Pescara. La stessa area individuata venti anni fa ed estesa con Deliberazione di Giunta Regionale n° 357 del 2018, consente oggi ai cittadini di un territorio che va da Silvi Marina (fermata Universo) a Chieti, che abbraccia (e solo in parte) tre delle quattro provincie abruzzesi, di poter utilizzare più vettori con l’acquisto di un unico titolo di viaggio il cui valore è economicamente vantaggioso rispetto alla sommatoria dei titoli di viaggio necessari in altre aree della regione. Misura Utile, Moderna e Necessaria se l’obiettivo è il potenziamento della mobilità collettiva. Una misura dalla quale si evince chiaramente come l'utilizzo del mezzo pubblico verso i poli attrattori della mobilità sia possibile ed anzi necessario se si vuole dare contenuto e sostanza alle politiche “Green” di cui tanto spesso si sente parlare. Dopo venti anni, tale misura che sperimentale oramai non è più e nonostante la sussistenza di poli attrattori della mobilità anche in altre aree del territorio, la regione continua a riservare diversi livelli di attenzione alle cittadine e ai cittadini delle diverse aree della stessa Regione. Le tante sollecitazioni corredate persino da provvedimenti legislativi prodotte dagli Enti Locali, organizzazioni sociali, organizzazioni di consumatori, portatori d’interesse e persino dalla stessa Regione Abruzzo sono rimaste purtroppo inascoltate e disapplicate in tutti questi anni. Ci preme ricordare in particolare la Legge Regionale 13 gennaio 2014, n. 7 (Legge Finanziaria Regionale 2014), approvata dal Consiglio regionale con verbale n. 175/1 del 30 dicembre 2013, pubblicata nel BURA 17 gennaio 2014, n. 6 Speciale ed entrata in vigore il 1° gennaio 2014. Detta norma, composta da appena quattro articoli e in attuazione della L.R. 27 dicembre 1998, n. 153 "Norme per gli investimenti nel settore trasporti", prevedeva infatti l’integrazione del biglietto unico da “realizzarsi mediante apposita convezione tra le Aziende esercenti il trasporto pubblico locale, nel rispetto della tipologia e dei titoli di viaggio adottati dalla Regione, rendendo finalmente operativo il cosiddetto STIR (sistema tariffario integrato, regionale) per la cui definizione era stato incaricato, sin dal 2005, il Servizio Pianificazione Territoriale e Organizzazione dei Trasporti”. Il nuovo sistema tariffario – sempre secondo la citata Legge Regionale – avrebbe dovuto consentire di poter utilizzare indifferentemente un solo titolo di viaggio per i servizi di trasporto pubblico offerti dalle Aziende abruzzesi di trasporto locale operanti sia in modalità gomma che ferro e avrebbe trovato applicazione in ambito regionale adattando per caratteristiche e peculiarità l'attuale biglietto integrato denominato "UNICO", operativo dal 1° settembre 2004 nella sola Area metropolitana Chieti-Pescara, limitatamente alle Aziende A.R.P.A S.p.A., G.T.M. S.p.A. (entrambe confluite in TUA dal 2015), La Panoramica snc e SATAM S.p.A.. Infine l’articolo 4 si soffermava sulla tempistica affermando alquanto ottimisticamente che “le operazioni contenute nel presente articolo dovranno concludersi entro il 31.12.2014 in modo tale da poter attuare dall'1.1.2015 il nuovo sistema integrato tariffario unico. Per rendere più esplicito il disagio che vive quotidianamente circa la metà se non oltre dei cittadini della nostra Regione, rappresentiamo qualche esempio non esaustivo ma indicativo delle attuali condizioni di svantaggio territoriale che interessa sia la provincia aquilana che quella teramana: PROVINCIA L’AQUILA Biglietto TUA Tornimparte L’Aquila euro 3,00 + Biglietto orario Ama euro 1,20 = tot. 4,20 euro (19 Km e 27 minuti di tragitto) Biglietto TUA Pizzoli - L’Aquila euro 1,90 + Biglietto orario Ama euro 1,20 = tot. 3,10 euro (15 Km e 21 minuti di tragitto) Biglietto TUA Lucoli - L’Aquila euro 1,90 + Biglietto orario Ama euro 1,20 = tot. 3,10 euro (23 Km e 35 minuti di tragitto) Biglietto TUA Poggio Picenze-L’Aquila euro 1,90 + Biglietto orario Ama euro 1,20 = tot. 3,10 euro (14 Km e 19 minuti di tragitto) Biglietto TUA Barisciano-L’Aquila euro 1,90 + Biglietto orario AMA euro 1,20 = tot. 3,10 euro (19 Km e 23 minuti di tragitto) PROVINCIA TERAMO Biglietto TUA Isola del Gran Sasso-Teramo euro 3,60 + Biglietto orario BALTOUR euro 1,20 = tot. 4,80 euro (30 Km e 32 minuti di tragitto) Biglietto TUA Nerito-Teramo euro 3,60 + Biglietto orario BALTOUR euro 1,20 = tot. 4,80 euro (32 Km e 43 minuti di tragitto) Biglietto TUA Corropoli-Teramo euro 3,60 + Biglietto orario BALTOUR euro 1,20 = tot. 4,80 euro (32,3 Km e 37 minuti di tragitto) AREA METROPOLITANA CHIETI - PESCARA Un cittadino di Pescara o di Chieti o comunque residente nell’area metropolitana in cui opera il biglietto Unico, con la modica cifra di euro 1,20 e per un arco temporale di 90 minuti, può usufruire contestualmente del servizio urbano presente in entrambe le città capoluogo (che distano tra di loro oltre 21 Km) nonché il servizio suburbano di collegamento tra Chieti e Pescara. Questo il report finale derivante dagli esempi rappresentati: Se a questo aggiungiamo che oltre al vantaggio economico derivante dai titoli di viaggio, i cittadini dell’area metropolitana Chieti-Pescara dispongono di servizi continui nell'arco della giornata, a differenza delle aree interne dove invece ci si limita, quando va bene, ad una corsa la mattina, una al giorno ed una la sera, è del tutto evidente che la fiscalità regionale pagata da tutti e con la quale si finanzia il trasporto pubblico, non rende benefici e servizi omogeneo all’utenza. E’ a nostro avviso urgente che la Regione Abruzzo superi la disparità di accesso ai servizi per restituire attrattività al necessario incremento della mobilità collettiva. Tutte le medie città abruzzesi hanno naturalmente ruolo di attrattori di mobilità pubblica, intesa come necessità lavorative di studio e di cura, e pertanto verso quei luoghi quotidianamente confluiscono migliaia e migliaia di auto private, condizione quasi obbligata vista la scarsità e frequenza dei servizi , ma anche per effetto delle descritte condizioni poco attrattive. Succede addirittura purtroppo che, gruppi di cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori, pendolari e turnisti, siano costretti a noleggiare, a loro spese, autobus privati per poter lavorare, in orari che il vettore pubblico Regionale non garantisce e presidia e soprattutto perché il Trasporto Pubblico risulta addirittura più costoso dell’antica arte di arrangiarsi (considerando anche l’obbligo di dover acquistare più abbonamenti). Succede ai lavoratori dell’ospedale dell’Aquila provenienti da Avezzano , ma la stessa condizione è ravvisabile in altre parti della Regione. Anche in Provincia di Chieti (dove persiste parzialmente il biglietto unico ) vi sono anomalie e penalizzazioni che riguardano ad esempio il vastese (dove sin dagli anni ottanta oltre al biglietto unico manca anche il servizio dell’azienda pubblica regionale) o la città di Lanciano, così come ci sono comuni della Provincia di Pescara dove persiste la stessa penalizzazione. Insomma una sussidiarietà al rovescio. Contribuenti al pari dei fortunati corregionali residenti nell’area metropolitana, che non godono di pari diritti e servizi. Vi è di più, nel corso di questi venti anni di disparità di trattamento, l’intervento pubblico a garanzia del diritto alla mobilità collettiva è addirittura arretrato. Lo ha fatto nella “essenziale” relazione con la Capitale. Lo ha fatto da ogni luogo della Regione da ogni provincia. Relazioni ieri presidiate e contribuite, a servizio di un pendolarismo giornaliero almeno in alcune aree della regione. Crediamo che una seria riflessione vada fatta sulla necessità di tornare a contribuire tali servizi, lasciati al mercato che però come tale presidia ciò che conviene e che spesso, troppo spesso, non coincide con ciò che serve ai pendolari. Chi può , chi ha sostanze per farlo, utilizza mezzi propri, finanzia le esose autostrade abruzzesi, per gli altri il mercato garantisce poco e condiziona la qualità della vita dei pendolari abruzzesi. Ancora oggi le uniche “ vere agevolazioni” che la nostra Regione garantisce riguardano non i più bisognosi, bensì con una operazione politicamente trasversale da tutti costantemente rinnovata, gli appartenenti alle forze armate e di polizia che lavorano nella nostra Regione. Poco, davvero poco, rispetto alle necessità vere di cittadine, lavoratori e studenti. Eppure ci sono esempi importanti e virtuosi di altre Regioni dai quali sono scaturite condizioni straordinariamente vantaggiose per studenti e non solo: • Emilia Romagna: Abbonamento gratuito agli studenti residenti in Emilia-Romagna delle elementari, medie, superiori e istituti di formazione professionale, che scelgono di andare a scuola utilizzando bus e treni regionali: • Campania: Abbonamento gratuito agli studenti residenti in Campania di età compresa tra 11 e 26 anni; iscritti a scuole, pubbliche o parificate, secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) o università, compresa la frequenza a master universitari e corsi di specializzazione universitaria post-laurea; in possesso di una certificazione ISEE non superiore a € 35.000,00;
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