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Data: 19/02/2024
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Autonomia differenziata, opposizioni e ex consiglieri regionali contro la riforma Calderoli Domani la seduta monotematica richiesta dall’opposizione e il presidio di Cgil e Ali Molise davanti a Palazzo D’Aimmo

CAMPOBASSO. Autonomia differenziata, dibattito in Consiglio regionale e presidio davanti a Palazzo D’Aimmo, nel giorno della seduta monotematica, richiesta da tutti i consiglieri di opposizione e convocata per domani, a partire dalle 10. A schierarsi contro il disegno di legge del ministro Calderoli l’associazione degli ex consiglieri regionali, che evidenzia come “ogni Regione dovrà arrangiarsi con fondi propri, con buona pace della Costituzione, che all’articolo 5 prevede che i diritti sociali (sanità, istruzione) debbano essere uguali e accessibili su tutto il territorio nazionale”. Il rischio che si corre, specificano gli ex consiglieri, è quello di non poter garantire tutti i servizi con il gettito fiscale delle Regioni, a spese del servizio sanitario nazionale “già gravemente eroso da un massiccio processo di privatizzazione e finanziarizzazione”. “L’approvazione definitiva del Dl – ha scritto il presidente dell’Associazione degli ex consiglieri, Gaspero Di Lisa – sarebbe un vero disastro per un Paese già alle prese con una grave crisi economica e dagli attacchi feroci degli ultimi anni a sanità, istruzione e servizi al cittadino, oltre a spingere verso il piano inclinato di una torsione autoritaria”. Dura la posizione anche della capogruppo del Pd Alessandra Salvatore, che attacca la scelta del governo e la posizione dei parlamentari molisani e la “favola che l’autonomia differenziata rappresenti un’opportunità”. “I molisani – chiarisce la dem – hanno fino ad oggi, toccato con mano, nei settori della Salute e dei Trasporti in primis, quanto fallimentare sia stata, negli ultimi anni, la gestione locale di servizi essenziali e non hanno bisogno di fare ulteriormente da ‘cavie civili’ per esperimenti costituzionali, che non potranno produrre alcun giovamento alle loro vite. Al contrario, sperimenteranno come la nostra regione, a fronte di una situazione già drammatica, non potrà, con la propria fiscalità e senza interventi perequativi sostanziosi (la riforma, così come varata, è a costo zero, senza oneri per il bilancio dello Stato), oggi non contemplati, garantire livelli dignitosi per le prestazioni sanitarie e per gli altri servizi essenziali”. “Auspichiamo un ripensamento del centrodestra regionale ed un atteggiamento che sia di tutela, non dei rapporti politici con il Governo Meloni, bensì dei diritti dei cittadini molisani, anche se, quanto accaduto nell’ultimo Consiglio regionale monotematico sulla Sanità non ci rende ottimisti. Il Partito Democratico, sulla scorta della mobilitazione avviata già a marzo del 2023, organizzerà in Molise momenti di informazione dei cittadini molisani e sosterrà ogni iniziativa che le altre forze politiche, le organizzazioni sindacali, i comitati e ogni altro soggetto pubblico o privato impegnato contro la riforma – ha concluso Salvatore – riterranno di mettere in campo per sventare un vero e proprio ‘attentato’ ai loro diritti”. Durante il dibattito è previsto per domani, organizzato da Cgil Molise Ali Molise, un presidio davanti ai cancelli del Consiglio regionale. “La riforma, già approvata al Senato, non garantisce i principi contenuti nell’articolo 119 della Costituzione, poiché avvantaggia i territori più ricchi che tratterrebbero ingenti risorse sottraendole agli introiti dello Stato senza affidarsi ad alcuno sforzo fiscale centrale” – affermano i promotori della protesta – “Tutto questo diventa più grave e pesante per il Molise, regione già segnata da forti squilibri e dalla mancata attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, in particolare sanitarie e infrastrutturali. Per questo è necessario fare arrivare anche dalla nostra Regione un secco no al disegno di Legge leghista, che sembra essere materia di scambio elettorale tra le forze politiche che stanno governando il Paese”.


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