Data: 25/02/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Bandiere arcobaleno per il no alla guerra In piazza per la pace Presidio per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza «Non possiamo restare in silenzio e voltarci dall'altra parte»
PESCARA Bandiere arcobaleno srotolate lungo le scale del palazzo della Prefettura per rimarcare l'importanza della «pace al di sopra di tutte le frontiere». Tricolori che sventolano per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile alla politica nazionale e sovranazionale: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». In centinaia ieri mattina alle 10.30 si sono riuniti a piazza Italia per la marcia della pace e la libertà dei popoli, il sit-in colorato che si è tenuto in contemporanea in tutte le principali città italiane in occasione della giornata di mobilitazione per chiedere il cessate il fuoco di tutte le guerre, a cominciare da quella in Ucraina, iniziata esattamente due anni fa, e da quella a Gaza. A Pescara in piazza Italia, davanti alla Prefettura, si sono ritrovati gli iscritti di una trentina di associazioni, esponenti della Cgil e simpatizzanti. La manifestazione è stata promossa a livello locale da Cgil Pescara, Arci Pescara, Emergency Pescara, Ali Abruzzo, Pas, Associazione 360°, Pax Christi, Auser Pescara, Legambiente Pescara, Mediterranea Pescara, Anpi Pescara, Wwf Abruzzo, Udi Pescara e Las. Presenti anche alcuni sindaci aderenti ad Ali Abruzzo, l'associazione Carrozzine Determinate con il presidente Claudio Ferrante e vari esponenti politici. I manifestanti hanno ribadito il no al riarmo «per costruire un mondo di pace, sicurezza e benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace».Benedetta La Penna dell'associazione Arci Pescara spiega i motivi del sit-in: «Siamo qui per una causa che va oltre ogni credo e ogni tradizione o costume. Siamo qui per la pace e insieme dobbiamo ribadire il no a ogni guerra. Oggi 24 febbraio è il secondo anniversario del conflitto russo-ucraino. Dobbiamo dire basta ai conflitti e alle morti. È arrivato il momento della pace e oggi siamo qui con tante associazioni, la Cgil e tanti cittadini per ribadire la pace e il cessate il fuoco per ogni tipo di guerra. Manifestiamo perché non possiamo restare in silenzio, sarebbe come voltarsi dall'altra parte». «La pace significa anche viva l'acqua», ha evidenziato Renato Di Nicola del Forum H2O, «perché in tanti territori, fra cui l'Ucraina, hanno tolto l'acqua alle popolazioni. Vorrei ricordare che i palestinesi sono l'unico popolo al mondo che deve comprare acqua dal proprio nemico. Se vogliamo costruire la pace dobbiamo allora costruire un mondo diverso e nuovo dove i cittadini possano decidere effettivamente delle risorse che hanno. Basta guerre, basta fossili, perché anche per il petrolio e il gas si fanno le guerre e di fronte a Gaza c'è un grande insediamento di gas del Mediterraneo. Sarà anche per questo che scoppiano le guerre?».
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