CHIETI È stato chiamato "Usala per la libertà" il flash mob organizzato, ieri mattina in piazza San Giustino, in ricordo di Giacomo Matteotti e del cosiddetto "processo farsa", che si svolse proprio a Chieti a carico dei fascisti accusati dell'omicidio del deputato socialista. Processo che venne celebrato nel 1926, due anni dopo l'assissinio di Matteotti. All'iniziativa, organizzata dalla Cgil di Chieti in collaborazione con la libreria De Luca e l'associazione "Da grande voglio crescere", hanno partecipato, in rappresentanza del Comune, il sindaco Diego Ferrara, l'assessore Chiara Zappalorto e il consigliere Paride Paci, che si sono uniti al centinaio di studenti degli istituti superiori presenti. A ognuno è stata donata una penna, insieme a una copia della Costituzione, in ricordo della penna che la vedova Matteotti, Velia Titta, donò all'avvocato orsognese Pasquale Galliano Magno, che non chiese alcun compenso per averla rappresentata. «Noi chiediamo che i giovani, il futuro di questo Paese, utilizzino le penne per scrivere i loro pensieri», ha detto Franco Spina, segretario provinciale della Cgil di Chieti, «e soprattutto per evitare che ci sia un ritorno a quello che è stato un periodo brutto della nostra storia». «Una penna storica per gli ideali di libertà e i diritti per cui Matteotti stesso si era battuto, sacrificando la propria vita», ha sottolineato Ferrara, «di cui tutti dobbiamo avere memoria, così come mai dovremmo dimenticare l'impegno di Matteotti che con le sue denunce di brogli elettorali nelle elezioni del 1924 e la corruzione del governo firmò la sua condanna a morte. Una denuncia forte contro il fascismo, per scrivere nuove pagine di democrazia e libertà: questo abbiamo ricevuto in eredità e il nostro compito è tutelarli il più a lungo possibile».