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Data: 22/10/2023
Testata Giornalistica:
IL QUOTIDIANO DEL MOLISE
    IL QUOTIDIANO DEL MOLISE

Guerra Israele-Palestina, la Cgil Molise rilancia la campagna 'Fermiamo la violenza ' La Cgil ha condannato con forza ogni forma di terrorismo e di violenza contro la popolazione civile

Il  20 ottobre si è riunita l'Assemblea generale della Cgil MOLISE che, tra i vari punti all'ordine del giorno, ha assunto le indicazioni della CGIL Nazionale relative alle vicende che stanno accadendo in Israele e in Palestina.  In coerenza con la  storia dell'organizzazione sindacale  e come già fatto con la recente guerra in Ucraina e in altre regioni del mondo, la CGIL ha condannato con forza ogni forma di terrorismo e di violenza contro la popolazione civile. L'attacco efferato di Hamas ha già provocato 1300 morti accertati, fra cui donne e bambini, il rapimento di quasi 200 civili e migliaia di feriti nel campo israeliano. La reazione scomposta di Israele ha causato la morte di 3000 palestinesi e l’assedio totale della striscia di Gaza. Nelle scorse ore è giunta l'ennesima drammatica notizia della morte di 500 esseri umani tra sanitari e ricoverati nell’Ospedale anglicano di Gaza. Si tratta di un vero e proprio crimine che non ha nulla a che vedere con la causa palestinese, ma si aggiunge alla storia del terrorismo internazionale. Siamo di fronte ad una escalation di violenza e di rischio di espansione del conflitto armato all’intera regione dove la popolazione civile, le democrazie e la costruzione di convivenza pacifica sono le vere vittime. Tutti devono attenersi al rispetto del diritto umanitario internazionale. Non si può imporre, come sta facendo il governo israeliano, un assedio totale sottoponendo la popolazione palestinese della striscia di Gaza a bombardamenti continui, togliendo luce, acqua, cure sanitarie e cibo ad oltre due milioni di persone. Se non si riesce a fermare questa ondata, non vi saranno frontiere e barriere al terrorismo e alla guerra. La CGIL chiede che i governi nazionali, l’Unione europea e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite mettano in campo tutte le risorse necessarie per fermare le operazioni militari. Devono essere valutati tutti gli interventi che possano favorire  la liberazione degli ostaggi e  l’assistenza umanitaria alla popolazione civile, evitando un altro esodo e nuovi profughi che si andranno ad aggiungere a quelli che da 75 anni vivono con scarsi diritti nei campi della regione. Oggi l’unica bandiera che dobbiamo portare è la bandiera della pace. Occorre che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convochi una conferenza internazionale di pace per riconoscere lo Stato di Palestina come membro pieno dell’Assemblea delle Nazioni Unite, con confini certi (definiti anche per Israele), con piena sovranità e responsabilità, sulla base di quanto accordato tra le parti con gli Accordi di Oslo e riconosciuto dalle Risoluzioni delle Nazioni Unite che dall’inizio del conflitto hanno impostato il quadro legale nella soluzione dei “due stati per i due popoli” con Gerusalemme capitale condivisa. Questa è la strada della pace, della convivenza tra i due popoli, della pacificazione del Medio Oriente. Non è più possibile lasciare una popolazione senza patria e uno stato che continua a espandere i propri insediamenti illegali, mentre crescono odio, violenza e terrore. Rinnoviamo il nostro impegno a costruire il dialogo e il rispetto reciproco tra israeliani e palestinesi, soprattutto in questo difficile e doloroso momento, per dimostrare che la pace e la convivenza sono ancora possibili e l’unica strada per la sicurezza comune. Su queste basi e con questi contenuti la CGIL del Molise  sarà in campo con iniziative tese  a costruire e promuovere il manifesto denominato  “Israele Palestina: Fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la pace”.

L'assemblea generale della CGIL Molise ha dato ampio mandato alla Segreteria per la costruzione di un percorso di approfondimento e mobilitazione che sarà attivato già nelle prossime ore.


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