Data: 18/10/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Il Tribunale fa riassumere undici lavoratori ex Auchan riavranno lavoro e arretrati
LA VERTENZA IN TRIBUNALE - Tra i punti vendita di Pescara e Cepagatti, furono lasciati a casa circa 140 dipendenti. La maggior parte di loro ha accettato l'incentivo all'esodo e ha estinto il rapporto di lavoro. Altri undici, invece, assistiti dal sindacato, hanno deciso di battersi in tribunale. La stessa cosa è successa per gli altri punti vendita dell'azienda: i lavoratori hanno presentato ricorso ai tribunali di diverse città italiane, da Torino a Palermo. «Abbiamo sostenuto che in un centro commerciale dove si vende di tutto, il comparto food non esiste - prosegue Dragani -. Dunque, nel 2020 non si trattò della cessione un solo ramo aziendale, ma dell'intera azienda, seppur su superficie ridotta. Di conseguenza, tutti i dipendenti avrebbero dovuto passare a Maiora. Poi, se fossero stati in esubero, si sarebbe aperta una pratica di licenziamento collettivo, ma questa sarebbe stata un'altra storia». LA SENTENZA - Intanto, ad agosto di quest'anno, Margherita Distribuzioni ha spontaneamente riassunto i lavoratori che, nel frattempo, erano rimasti in cassa integrazione. Giovedì scorso, però, il tribunale di Pescara ha dichiarato illegittima la cessione del ramo aziendale, decretando che i lavoratori avrebbero dovuto essere assunti nel 2020, piuttosto che quest'anno. Di conseguenza, gli undici dipendenti hanno diritto anche agli stipendi maturati negli ultimi tre anni. L'iter giudiziario è terminato similmente anche nelle altre città. In diversi stralci della stesura, il giudice del tribunale di Pescara, si è ricollegato alle sentenze degli altri tribunali, in particolare a quella della Corta d'Appello di Torino, secondo cui «le aziende condannate hanno progettato e attuato una scorretta operazione (spezzatino), all'evidente scopo di eludere e aggirare l'applicazione delle norme imperative poste a tutela dei lavoratori e delle condizioni di occupazione».
Ora, le aziende in questione hanno ancora la possibilità di opporsi in appello alla sentenza del tribunale di Pescara.
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