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Data: 25/02/2024
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IL CENTRO
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Interrotta l'occupazione dell'Asl «Martedì incontro col ministro» Il caso dei nuclei territoriali a rischio all'attenzione del governo, ma la mobilitazione non si ferma

I sindacati dei medici delineano la nuova strategia: «Non molliamo, servono soluzioni credibili» GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR ABRUZZO


L'AQUILA Termina l'occupazione della sede della direzione generale dell'Asl, ma non la mobilitazione. Dopo tre giorni di presidio permanente, i sindacati hanno ottenuto un incontro con il ministro della Salute Orazio Schillaci, che sarà in città martedì. Resta l'obiettivo di garantire la sopravvivenza dei nuclei di cure primarie e Fimmg, Smi, Snami e Cgil rispondono con i numeri alle dichiarazioni dei vertici aziendali. Intanto domani la protesta si sposta al consiglio comunale.
STOP AL PRESIDIOL'occupazione di una sala dell'edificio che ospita la direzione Asl, in via Saragat, è scattata giovedì scorso, dopo che 300 persone avevano atteso invano risposte dal manager Ferdinando Romano e dal sindaco Pierluigi Biondi sul mantenimento dei nuclei di cure primarie e sul futuro dei giovani medici che da due anni assicurano il servizio. «La mobilitazione continua», hanno dichiarato i segretari Vito Albano (Fimmg), Guido Iapadre (Smi), Raffaele Giorgi (Snami) e Francesco Marrelli (Cgil), «e continuerà finché soluzioni credibili non verranno proposte e trovate. Abbiamo deciso, congiuntamente, di terminare il presidio nella direzione generale Asl, perché sposteremo le nostre energie, già dalla giornata di lunedì, al consiglio comunale riunito in seduta straordinaria sulla sanità. Lo abbiamo deciso soprattutto poiché siamo riusciti a ottenere un incontro col ministro della Salute, presente in città martedì 27, a seguito di una fruttuosa interlocuzione con il senatore Guido Quintino Liris».
LA REPLICA ALLA ASL «Nei due appuntamenti», aggiungono i sindacati, «porteremo ancora una volta i temi che da almeno due anni sono alla base della mobilitazione e che non trovano orecchie attente e sensibili. Mobilitazione che non può essere definita di stampo elettorale, come l'Asl ha tentato di fare in queste ore. Nei comunicati ci accusano di menzogna, mentre al contempo forniscono dati fantasiosi e non corrispondenti alla realtà per quanto riguarda la situazione dei nuclei. Infatti», sottolineano Albano, Iapadre, Giorgi e Marrelli, «non è vero che il numero di medici impegnati nei nuclei nella nostra provincia è maggiore di quello di altre Asl».
I NUMERI Questi i dati forniti dai sindacati: nei nuclei lavorano154 medici nell'Asl dell'Aquila, 137 nell'Asl di Chieti, 169 per Pescara e 258 per Teramo. «La spesa annua sviluppata dai nuclei di cure primarie», spiegano, «risulta così ripartita: L'Aquila 1,8 milioni, Chieti 1,7 milioni, Pescara 1,5 milioni, Teramo 3,9 milioni quindi, in linea con due Asl e nettamente inferiore a quella dell'Asl di Teramo. La spesa annua totale per l'attuazione di tutte le voci dell'accordo integrativo regionale è di 22,6 milioni per L'Aquila, 27,4 milioni per Chieti, 25,9 milioni per Pescara e 26 milioni per Teramo. In definitiva una spesa globale inferiore a quella delle altre Asl della Regione. Questi sono dati veri e aggiornati al 31 dicembre 2022 in quanto certificati dalla Regione. Nonostante ciò, l'Asl dell'Aquila continua a sostenere che le sostituzioni dei medici nei nuclei sarebbero "atti illegittimi". Ci chiediamo, quindi, se le numerose delibere di subentro che si sono succedute negli ultimi 2 anni e fino allo scorso 19 febbraio da parte delle altre 3 Asl della Regione siano altrettanti atti illegittimi».
LE CONCLUSIONI «Non siamo in questa mobilitazione a difendere privilegi», concludono Albano, Iapadre, Giorgi e Marrelli, «bensì a provare a continuare a garantire un servizio esteso e apprezzato dagli utenti. In sofferenza sono in realtà i giovani medici che da due anni attendono di essere inseriti nei nuclei. Il vero motivo che blocca le sostituzioni dei medici non risiede quindi in difficoltà normative o economiche, bensì risponde a una precisa volontà politica: il piano strategico 2023/2025 dell'Asl recita: "L'Asl 1 condurrà un'accurata azione di contenimento dei costi derivanti dalle forme associative, specie in tema di sostituzioni nei nuclei dei medici cessati". Si è nei fatti deciso di fare cassa tagliando servizi ai cittadini. Perché non si ha il coraggio di affermarlo apertamente una volta per tutte?».

25 febbraio 2024 il centro LAQUILA

 

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