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Data: 12/10/2023
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IL CENTRO
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La Johnson chiude: incubo licenziamento per i 60 dipendenti I sindacati: «L'attività produttiva sarà trasferita all'estero» Appello alle istituzioni, oggi assemblea davanti alla fabbrica

CORROPOLI «L'azienda ha scelto unilateralmente di chiudere le attività produttive dello stabilimento di Corropoli, condannando 60 lavoratrici e lavoratori al licenziamento». Ad annunciarlo sono i segretari di Fiom Cgil e Fim Cisl, Natascia Innamorati e Marco Boccanera, che insieme alla rappresentanza sindacale aziendale hanno partecipato all'incontro con la dirigenza della Johnson Control. «Questa decisione ci lascia esterrefatti dato che l'incontro era stato previsto per discutere della proroga del contratto di solidarietà già in essere dal 2021», evidenziano i sindacalisti, «la freddezza e la non negoziabilità della decisione è inaudita e irrispettosa dei dipendenti che da anni lottano per mantenere il sito competitivo nel comparto della sicurezza». Le produzioni saranno spostate negli stabilimenti messicani, tedeschi e della Repubblica Ceca «non tenendo conto del know how delle maestranze locali e dell'esperienza maturata sui prodotti antincendio e antifurto, gettando al macero 40 anni di conoscenze, competenze e risorse dello stabilimento di Corropoli». Per Innamorati e Boccanera si tratta di una «scelta scellerata determinata dal fatto che la multinazionale non ha saputo tenere conto e valorizzare la professionalità dei lavoratori, non volendo investire in produzioni locali a discapito delle ampie possibilità che nei mercati locali e extranazionali si andavano costruendo».Secondo i sindacalisti dunque «la totale mancanza di una strategia industriale sta portando all'ennesima decisione sbagliata, a discapito di lavoratrici e lavoratori, sempre più delusi, arrabbiati e stanchi della doppia faccia della multinazionale, che finge un rapporto costruttivo ma che si sta rivelando totalmente disattenta ai suoi stessi collaboratori». Per oggi Fiom Cgil e Fim Cisl hanno organizzato un'assemblea, che si terrà dalle 10 alle 12, davanti allo stabilimento corropolese, al quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti delle istituzioni. «Daremo voce al nostro dissenso», annunciano i sindacalisti, «e alla richiesta di rientrare da questo piano economicamente senza senso e socialmente devastante con 60 famiglie che rischiano di non avere un reddito nei prossimi mesi».
12 ottobre 2023 il CENTRO CORROPOLI

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