Data: 09/10/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Meloni posta video: insulti dalla Cgil La condanna di Landini (e del Pd) Cori sessisti, la premier: cosa ne pensa la sinistra? Da Calenda a Tajani, solidarietà bipartisan
ROMA A postare il video su tutti i social è stata ieri la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Immagini che hanno fatto il giro del web e hanno generato l’attacco della premier al segretario della Cgil Maurizio Landini. Venti secondi di cori da stadio che prendono di mira proprio lei: «La Meloni è una p...». E qui i puntini di sospensione sono d’obbligo. Siamo sulla metropolitana a Roma, nel video si vede un uomo di spalle che stringe una bandiera arrotolata della Cgil e un altro con un berrettino e una maglietta rossa. E sembrerebbe evidente che gli autori del coro siano saliti sulla metro appena finita la manifestazione della sigla sindacale, quella che sabato scorso è terminata in piazza San Giovanni. Giorgia Meloni non ha avuto dubbi: per lei a intonare quel coro da stadio sono stati proprio i manifestanti della Cgil. Così ha lanciato un guanto di sfida al segretario generale del sindacato: «Ho sempre rispetto del dissenso ma mi piacerebbe sapere cosa pensano le esponenti della sinistra di questi slogan “politici” di alcuni militanti della Cgil. E mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa il segretario Maurizio Landini con la sua morale sempre pronta per gli altri». Landini non ha lasciato passare troppo tempo. Ha visionato il filmato, più volte, per capire. E non ha esitato: «Non conosco i protagonisti del video girato sulla metropolitana di Roma. In ogni caso condanno, senza se e senza ma quegli insulti violenti e sessisti che non fanno parte della cultura e della pratica della mia organizzazione». Nel frattempo era arrivata alla premier la solidarietà bipartisan, in testa quella del leader di Azione Carlo Calenda e della portavoce Mariastella Gelmini. Il leader di Iv Matteo Renzi ha sottolineato: «Ancora una volta quel termine utilizzato nella discussione politica». Quindi il segretario di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani: «Gli insulti sessisti che ha ricevuto dai manifestanti della Cgil sono inaccettabili e offendono tutte le donne». Dal Pd si è levata la voce della senatrice Sandra Zampa: «Bene che Landini abbia condannato con fermezza gli insulti a Meloni. Quale imbecille crede o vuol far credere che non la pensiamo tutti così?». E così il senatore Filippo Sensi: «Non credo ci siano distinzioni di sorta che impediscano di condannare cori ingiuriosi, sessisti e volgari». Il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan ha stigmatizzato i «bruti odiatori»: «La dirigenza Cgil, sempre pronta a bacchettare chi non si adatta ai mutevoli diktat del politicamente corretto, dovrebbe fare qualche corso di aggiornamento ai suoi iscritti che indirizzano a Meloni il più scontato e sessista degli insulti. A giustificazione dei bruti odiatori c’è il fatto che sono a corto di argomenti contro il presidente. Non oso pensare cosa sarebbe successo se un episodio del genere fosse accaduto a parti inverse: assisteremmo a generalizzate richieste di dimissioni». Il segretario Landini dopo la condanna ha ribadito: «La Cgil da sempre contrasta in ogni luogo ogni forma di violenza fisica e verbale. E si batte per superare quella cultura patriarcale che è all’origine di ogni forma di violenza contro le donne». |
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