Data: 07/03/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Nuclei cure primarie Arriva la class action contro la chiusura Va avanti la battaglia delle sigle sindacali medici e della Cgil. Ultimatum all'Asl: «Interventi entro 90 giorni o denunciamo»
L'AQUILA La querelle sui Nuclei di cure primarie si prepara a sbarcare in tribunale. A renderlo noto sono stati gli stessi vertici Fimmg, Smi, Snami e Cgil, che hanno rilanciato le loro richieste a sostegno di medici e cittadini, annunciando di voler andare fino in fondo, se necessario. E lo faranno attraverso una class action amministrativa in nome «dell'articolo 32 della Costituzione», che sancisce «un Servizio sanitario nazionale solidale, universale ed equo», al fine di scongiurare «una compressione del diritto alla salute e del diritto all'accesso alle cure primarie h12 e a tutte le prestazioni fino a oggi garantite dagli stessi Nuclei» oltre che «un arretramento rispetto agli standard di assistenza prescritti».braccio di ferroUna battaglia, quella sui nuclei, già lastricata di tappe istituzionali e non, tra l'occupazione della sede dell'Asl dello scorso 22 febbraio, il consiglio comunale straordinario di quattro giorni dopo, e il recente incontro con il ministro della Salute Orazio Schillaci. Iniziative a quanto pare non risolutive, visto che "l'operazione verità" sulla sanità non sembra placarsi nonostante i numeri forniti dallo stesso manager Ferdinando Romano. «Abbiamo convocato l'incontro "operazione verità" proprio per rispondere ai dati e alle informazioni inesatte diffusi sinora attraverso i ripetuti comunicati del direttore generale dell'Asl e del sindaco. I dati reali», spiegano, «dicono che il numero dei medici che fanno parte dei nuclei di cure primarie nell'Asl 1 è equivalente a quello delle altre Asl della regione Abruzzo», anche se, precisano, «non sono stati inseriti volutamente i medici che fanno parte di forme associative comunque riconducibili ai nuclei. Ciò che si vuole mascherare», spiegano, «è il taglio di servizi consolidatisi nel tempo per migliaia di cittadini della nostra provincia, come del resto affermato e voluto dal Piano strategico aziendale 2023-2025, a discapito anche dei livelli occupazionali del personale infermieristico e amministrativo impiegato all'interno dei nuclei. Per tale ragione, abbiamo predisposto una diffida, condizione di procedibilità per la class action, che provvederemo a consegnare brevi manu all'organo di vertice dell'Asl e nella quale indicheremo gli interventi necessari da compiersi entro e non oltre il termine di 90 giorni, scaduto il quale adiremo l'autorità giudiziaria».
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