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Data: 14/04/2024
Testata Giornalistica:
IL CENTRO
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Pescara-Roma: via agli appalti. E apre la prima stazione modello Treno veloce: affidati i primi lotti. E martedì nasce a Popoli Terme lo scalo con servizi medici. Marsilio: «Così lo spopolamento si argina»

PESCARA Linea Pescara-Roma: Rfi ha aggiudicato i lavori di raddoppio della tratta Interporto d'Abruzzo - Manoppello - Scafa.Due lotti per 477 milioni di euro e un nuovo tracciato di 13 km, il primo tratto della linea ferroviaria veloce che unirà l'Abruzzo alla Capitale. Nella settimana che sta per cominciare si procederà alla consegna delle prestazioni per lo sviluppo del progetto esecutivo a cura dell'appaltatore. Ma non finisce qui perché martedì prossimo il Gruppo Fs terrà a battesimo la nuova stazione di Popoli Terme: la prima in Italia ad accogliere un hub sanitario e sociale. L'opera rientra nel progetto "Stazioni del Territorio", uno spazio multiservizi per i cittadini, e sarà presentata a Roma da Luigi Ferraris, amministratore delegato Ferrovie dello Stato, Giovanni Orsina, direttore Policy Observatory della Luiss, Veronica Nicotra, segretario generale dell'Anci, Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rfi, Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione post sisma e Matteo Salvini, vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si collegheranno con Popoli Terme dove interverrà il sindaco, Moriondo Santoro. È il frutto di un lavoro sinergico. Ma andiamo con ordine.
LA LINEA VELOCE La progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per il raddoppio dei binari dei lotti 1 e 2 Pescara - Roma sono stati affidati al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Eteria consorzio stabile e Salcef. La gara del lotto 1 Interporto d'Abruzzo - Manoppello ha un valore di 142,7 milioni di euro mentre quella del lotto 2 Manoppello - Scafa ha un valore di 334,9 milioni di euro. Entrambe le gare sono state rifinanziate con 720 milioni di Fondi Sviluppo e Coesione (Fsc). I lavori per la prima tratta consistono nel raddoppio della linea che si estende per circa 5 km in stretto affiancamento al binario esistente. Nel progetto sono previsti diversi interventi riferiti alle viabilità sia per ripristinare le strade interferite dalla sede ferroviaria sia per garantire i collegamenti a seguito della eliminazione di due passaggi a livello. Sarà inoltre prevista una nuova sottostazione elettrica per far fronte al potenziamento della linea. Il progetto prevede infine l'adeguamento della stazione di Manoppello con interventi di miglioramento dell'accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche.Gli interventi per la tratta Manoppello - Scafa invece consistono nel raddoppio di linea per circa 8 km, parte in stretto affiancamento e parte in variante di tracciato per consentire il superamento dell'autostrada A25 e del fiume Pescara. Saranno realizzati i necessari interventi di ricucitura con la viabilità esistente, eliminato un passaggio a livello e adeguate le stazioni di Scafa e Alanno, quest'ultima con sottopasso ciclopedonale e nuovi parcheggi destinati ad autovetture ed autobus di linea.L'aggiudicazione dei due bandi peraltro precede di alcuni giorni l'avvio del dibattito pubblico relativo al tracciato Pescara-Chieti-Interporto d'Abruzzo. Gli interventi si inseriscono nel più ampio piano di Rfi per il potenziamento della linea Roma - Pescara (8 lotti per una spesa che armai supera i 9 miliardi), che garantirà di ridurre a meno di due ore i tempi di percorrenza tra Pescara e Roma oltre che un incremento della frequenza dei treni.
13 aprile 2024 IL CENTRO
LA SVOLTA DI POPOLI La stazione di Popoli Terme è stata individuata come unica stazione ferroviaria abruzzese, e prima in Italia, all'interno di un progetto pilota che interesserà 20 stazioni distribuite sull'intero territorio nazionale e si suddividerà in tre fasi. Le prime due fasi coinvolgeranno cinque stazioni, oltre a Popoli Terme anche Antrodoco centro, Matelica, Baiano di Spoleto, Urbisaglia-Sforzacosta, ubicate nell'area del cratere sismico del centro Italia 2009-2016. I lavori nella città delle terme sono terminati: nei locali al piano terra troviamo gli spazi per tre ambulatori riservati a servizi sanitari forniti da farmacisti e medici di medicina generale, e servizi sociali affidati ad associazioni del terzo settore.Nella stazione ferroviaria della località termale ci saranno ad esempio un punto per vaccinarsi o sottoporsi a screening, nonché uno sportello dedicato alla telemedicina, elettrocardiogramma, holter cardiaco-pressorio legato anche ad attività sportive, un punto di ascolto con psicologi e un Centro antiviolenza. Gli ambulatori saranno a disposizione dei medici di base per le vaccinazioni e altre prestazioni sanitarie che si potranno effettuare in stazione senza intasare l'ospedale. «Da novembre abbiamo anche la denominazione di Città del Sollievo», spiega al Centro il sindaco Santoro, «che ci permetterà di offrire altri servizi per la popolazione, tra cui l'iniziativa della Fondazione Ghirotti che promuoverà corsi di formazione per i caregiver, cioè l'assistenza in famiglia di anziani e disabili».Il centro sanitario è dotato anche di infrastrutture esterne con stalli per biciclette elettriche, colonnine per la ricarica e nuovi parcheggi, circa una ventina, che si sommano agli spazi per la sosta esistenti. «E se mi chiedessero di dare un titolo all'evento di martedì prossimo», conclude il primo cittadino di Popoli Terme, «scriverei l'Italia che funziona».
 
Marsilio: «Così lo spopolamento si argina» Più collegamenti e opportunità di lavoro per invertire il calo demografico che danneggia l'economia
 
L'AQUILA «Portare lavoro e garantire la realizzazione di infrastrutture anche nelle aree più svantaggiate sono i due elementi fondamentali per contrastare lo spopolamento in atto in regioni come l'Abruzzo». Lo ha dichiarato il presidente rieletto, Marco Marsilio, intervenendo due giorni fa durante la conferenza "Per un'Europa giovane: transizione demografica, ambiente, futuro", promossa dal Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità e organizzata dalla Global Thinking Foundation.Marsilio ha messo in guardia avvertendo che: «Se non rivediamo le attuali politiche demografiche, l'Abruzzo potrebbe subire una riduzione della popolazione tra il 25% e il 33% nei prossimi cinquant'anni».E approfittando della presenza di numerosi ministri e del premier Giorgia Meloni, il governatore abruzzese ha sottolineato «l'importanza di basare le decisioni politiche sugli investimenti non solo su analisi di costi-benefici, ma anche considerando il rinnovamento sociale e culturale che queste possono generare per un'Italia e un'Europa più equilibrate». Confermano le sue previsioni sullo spopolamento e gli effetti che quest'ultimo ha sul tessuto economico lo studio diffuso ieri dalla Cgia Mestre basato sui dati Istat.
MENO TRE MILIONI.«Entro i prossimi 10 anni la platea delle persone in età lavorativa (15-64 anni) presente in Italia è destinata a diminuire di 3 milioni di unità (-8,1 per cento)», dice la Cgia. «Se all'inizio del 2024 questa coorte demografica include poco meno di 37,5 milioni di unità, nel 2034 la stessa è destinata a scendere rovinosamente, arrestandosi a poco meno di 34,5 milioni di persone. Le ragioni di questo crollo vanno ricercate nel progressivo invecchiamento della popolazione: con sempre meno giovani e con tanti baby boomer destinati a uscire dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età, molti territori subiranno un autentico "spopolamento", anche di potenziali lavoratori, soprattutto nel Mezzogiorno».Tra le 107 province d'Italia monitorate, solo quella di Prato registrerà in questi 10 anni una variazione assoluta positiva (+ 1.269 unità pari al +0,75 per cento). Tutte le altre 106, invece, presenteranno un saldo anticipato dal segno meno.
IN ABRUZZO. Le previsioni del calo demografico della popolazione in età lavorativa di Cgia Mestre vedono l'Abruzzo al 9° posto su venti regioni con 794.378 lavoratori attuali e 713.970 stimati a gennaio del 2034 pari a meno 80.408 unità (- 10,12%). A livello locale 37esima su 107 troviamo la provincia dell'Aquila che da 178.318 lavoratori nel 2024 scenderà a 158.907 nel 2034, cioè meno 19.411 (-10,89%). A seguire: 39esima Teramo da 188.837 a 168.945 pari a meno 19.892 (-10,53%); 45esima Chieti, da 230.164 a 206.413 (meno 23.751 cioè -10,32%) e infine 52esima Pescara (da 197.059 a 179.705, meno 17.354 ovvero - 8,81%).
13 aprile 2024 IL CENTRO AB
IL SUD è più COLPITO. Lo scenario più critico interesserà la Basilicata che entro il prossimo decennio subirà una riduzione di lavoratori del 14,6 per cento (-49.466 persone). Seguono la Sardegna con il -14,2 per cento (-110.999), la Sicilia con il -12,8 per cento (-392.873), la Calabria con il -12,7 per cento (-147.979) e il Molise con il -12,7 per cento (-22.980). Per contro, le regioni meno interessate dal fenomeno saranno la Lombardia con il -3,4 per cento (-218.678), il Trentino Alto Adige con il -3,1 per cento (-21.368) e, infine, l'Emilia Romagna con il -2,6 per cento (-71.665).
MICRO E PICCOLE IMPRESE. Già oggi molte imprese, anche del Sud, denunciano la difficoltà di trovare personale preparato da inserire nel proprio organico. Nonostante ciò, il Mezzogiorno potrebbe avere meno problemi del Centronord. A differenza di quest'ultimo, infatti, il primo, avendo tassi di disoccupazione e di inattività molto elevati, potrebbe colmare, almeno in parte, i vuoti occupazionali che interesseranno soprattutto il settore agroalimentare e quello ricettivo (hotel, ristoranti e caffetteria). «È altresì evidente», continua la Cgia, «che tante imprese, soprattutto di piccola dimensione, saranno costrette a ridimensionare gli organici perché impossibilitate ad assumere. Per le medie e grandi imprese, invece, il problema dovrebbe essere più contenuto. Con la possibilità di offrire stipendi più elevati della media, orari ridotti, benefit e importanti pacchetti di welfare aziendale, i pochi giovani presenti nel mercato del lavoro non avranno esitazioni nello scegliere le grandi anziché le piccole e micro imprese che, questi benefici, non possono erogarli».
 

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