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Data: 12/10/2023
Testata Giornalistica:
IL MESSAGGERO
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«Saluto romano e cori contro noi sindacalisti» Il racconto di Giuseppe Tiberio: «Eravamo scesi da pullman quando abbiamo visto quei ragazzi»

ROSETO «Da un lato della piazza si sono levate mani a mo' di saluto romano da parte di una decina di ragazzi con inni fascisti», precisa Giuseppe Tiberio, delegato Fiom di Roseto. Il fatto è accaduto verso mezzanotte, al ritorno della grande manifestazione Cgil di sabato scorso, quando il sindacalista e altre persone, usciti dai pullman, stavano percorrendo con le bandiere in mano la strada in piazza della Libertà a Roseto per far ritorno nelle relative auto.
«Prima ha cominciato uno col braccio levato, erano giovani, poi si sono uniti gli altri e infine sono partiti i cori: mi sono fermato, li ho guardati negli occhi per fargli capire la bestialità dei loro gesti, poi ho desistito per evitare che la faccenda prendesse una brutta piega». La città, fa capire Tiberio, storicamente non è mai stata di destra «di questo tipo di destra becera, ma piuttosto di sinistra-centrosinistra». C'è stato un episodio in cui un segretario di Rifondazione fu minacciato però dopo non ci sono stati atti di questo genere, ricorda Giuseppe Tiberio, componente dell'assemblea generale della Cgil e delegato della Fiom, da sempre impegnato nell'attività politico-sindacale nel territorio rosetano. È interdetto quando racconta la vicenda: «Non sanno quello che fanno, altrimenti è perfino peggio, molto peggio. Questi ragazzi potevano essere i miei figli e se davvero non si rendono conto di quello che fanno è preoccupante, se non conoscono la storia, cosa sono stati i regimi nazi-fascisti, vuol dire che ci sono stati pure insegnamenti sbagliati». In quegli attimi Tiberio ha temuto anche perché vicino a sé, oltre ai suoi amici erano presenti donne. «È difficile derubricare l'accadimento come una banale bravata da parte della goliardia di alcuni ragazzi. Riteniamo invece che bisogna stigmatizzare l'accadimento». Inoltre, Tiberio non ha intenzione di denunciare l'accaduto alle autorità «perché riteniamo sia stata l'ignoranza e l'inconsapevolezza a muovere i ragazzi. Al contrario, invece, continueremo ad impegnarci, come abbiamo fatto il 7 ottobre a Roma, per diffondere e raccontare i valori imprescindibili su cui si basa la nostra Costituzione». Tiberio ha vissuto parecchie campagne elettorali anche infuocate, attaccando manifesti, con tutto quello che ne consegue per ciò che è successo alla stazione «è inaccettabile: una cosa del genere no, non ci può stare».

12 ottobre 2023 il MESSAGGERO ROSETO

 

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