L'AQUILA In tanti ieri mattina si sono recati alla direzione dell'Asl di via Saragat per consegnare la petizione e chiedere il ripristino immediato del servizio di 118 con l'ambulanza medicalizzata, continuità assistenziale e potenziamento dei servizi sanitari nell'Alto Sangro e nel Parco nazionale d'Abruzzo. Insieme ai membri del comitato civico Ponte Giovenco, con Silvano Di Pirro, tanti cittadini arrivati da Pescasseroli e i membri della Cgil che hanno promosso qualche settimana fa la "Carovana dei diritti" per chiedere un'assistenza sanitaria adeguata per le aree interne dell'Abruzzo. «La direzione strategica dell'Asl 1, per l'ennesima volta, non si scomoda, non ritiene di doversi confrontare, non ha bisogno di ascoltare e di capire», hanno commentato i sindacalisti della Cgil, con a capo il segretario generale Francesco Marrelli e i componenti del comitato. «Eravamo in tante e tanti con l'intento di essere ricevuti e poter loro rappresentare il bisogno di un intero territorio, quello dell'Alto Sangro cui è negato il diritto alla salute e alle cure. Abbiamo atteso un vostro gesto», hanno precisato rivolgendosi all'Asl, «per circa tre ore. Avevamo con noi il testamento limpido di più di 2.000 firme raccolte dalle cittadine e dai cittadini dell'Alto Sangro, quelle cittadine e cittadini che per effetto della vostra immobilità, della vostra mancata programmazione vi sono venuti a gridare in faccia i loro bisogni». L'incontro atteso non c'è stato e i manifestanti, al termine della protesta, hanno chiesto le dimissioni della dirigenza Asl. I consiglieri comunali dell'Aquila Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Massimo Scimia ed Elia Serpetti (Il Passo possibile), hanno denunciato che la situazione all'ospedale San Salvatore è sempre più critica tra liste d'attesa e carenza di materiali».