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Data: 26/02/2024
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IL CENTRO
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Sanità, resa dei conti in Comune Spaccatura tra medici di famiglia. Le opposizioni discuteranno un documento con le principali criticità, dai nuclei al pronto soccorso

Ma la Fimmg regionale bacchetta quella provinciale: nel mirino la presenza della Cgil alla protesta


L'AQUILA Sulla situazione della sanità aquilana serve «un'operazione-verità». Ma cos'è la verità?, si chiedeva Ponzio Pilato. Chissà, allora, se basterà il consiglio comunale aperto - convocato per questo pomeriggio alle 15 a Palazzo Margherita - a raggiungere lo scopo. Visto che ciascuna delle parti in causa giura di dire la verità sulla questione dei nuclei di cure primarie che da giorni infiamma il dibattito cittadino. Una partita che si gioca sulla pelle dei cittadini-pazienti (sostantivo e aggettivo insieme) sullo sfondo delle imminenti elezioni regionali. Non va dimenticato, poi, il confronto col ministro della Salute Orazio Schillaci (domani in città per l'anno accademico) che, secondo i promotori della mobilitazione, è stato possibile solo grazie alla «fruttuosa interlocuzione» col senatore Guido Quintino Liris di Fratelli d'Italia. scontro totaleLo scontro sui nuclei di cure primarie si arricchisce ogni giorno di più di nuovi sviluppi. E colpi di scena. Dall'azione di protesta di oltre 300 manifestanti alle note, ormai quotidiane, dettate dai vertici Asl, passando attraverso l'occupazione simbolica di una stanza della sede dell'Azienda sanitaria, poi sospesa, fino al fuoco amico all'interno della Federazione dei medici di medicina generale. È di ieri, infatti, la nota della segreteria regionale che in sostanza dice: se la Cgil si sfila dalla protesta se ne può anche parlare. Il che fa insorgere i giovani medici della Fimmg: «Indignati per le parole del segretario regionale Petrucci: pieno appoggio al segretario provinciale Albano». oggi Consiglio comunale«Il consiglio comunale straordinario e aperto», afferma Stefano Albano, capogruppo Pd in consiglio comunale, «è stato chiesto da noi delle opposizioni perché è ormai evidente che esiste una "emergenza sanità aquilana". I vertici dell'Asl provinciale e i responsabili della sanità regionale ritengono la nostra una battaglia dal sapore elettorale per cui rinviano ogni confronto a dopo il 10 marzo, salvo però accogliere in pompa magna il ministro Schillaci, che sarà complice dell'ennesima passerella elettorale, quella sì, al San Salvatore, e di un pranzo con gli operatori sanitari. A questo gioco non ci stiamo, perché la salute è un diritto fondamentale, di tutti e che va oltre le stagioni politiche soprattutto quando queste stanno per concludersi, come quella di Marsilio. Del resto riceviamo ogni giorno decine e decine di segnalazioni di cittadini che denunciano il malfunzionamento dell'Asl, a cominciare dallo stato in cui versa il nostro ospedale». In aula verrà portato un documento frutto di un lavoro corale del centrosinistra, nel quale si elencano i mali della sanità aquilana. Si va dai presìdi di sanità territoriale, col nodo della mancata sostituzione dei medici che vanno in pensione, alle altre problematiche come la necessità di decongestionamento dell'ospedale «che non può non passare attraverso la Casa di comunità che però il centrodestra, contravvenendo al dettato normativo, vuole realizzare all'interno del nosocomio dove già da anni è complicato accedere e avere le cure adeguate», fa osservare Simona Giannangeli, capogruppo dell'Aquila coraggiosa. Alessandro Tomassoni (Il Passo possibile) evidenzia che «la situazione del pronto soccorso è al limite della civiltà e ci vuole una gran faccia tosta, a due settimane dalle elezioni, annunciare che è stato realizzato un open space». Per Paolo Romano (L'Aquila nuova) «in consiglio non ci sarà l'Asl, ma non ci saranno neanche il sindaco e la Regione, a dimostrazione che non c'è voglia di confronto». Critici anche Stefania Pezzopane (Pd) («Il consiglio comunale aperto serve a riprenderci la parola»); Stefano Palumbo (Pd) («Sempre più persone vanno a curarsi fuori provincia»); Lorenzo Rotellini (L'Aquila coraggiosa) («È una protesta popolare che non si vedeva da tempo, la sanità va difesa»). L'Anpi sostiene la mobilitazione: «Essere antifascisti significa anche sostenere una sanità per tutte e tutti, a partire da fragili e malati».fuoco amico«Siamo indignati dalle dichiarazioni della segreteria regionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale relative al coinvolgimento dei sindacati dei lavoratori nella battaglia a difesa dei nuclei per le cure primarie». A dirlo sono i giovani medici della Fimmg provinciale, in dissenso con le posizioni espresse dalla segreteria regionale. «I sindacati hanno il compito di tutelare i diritti dei dipendenti dei nuclei di cure primarie che rischiano il posto di lavoro».

26 febbraio 2024 il centro LAQUILA

 

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