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Data: 21/08/2023
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Sbarra: «Ora giù le tasse sul lavoro» Il leader della Cisl scarica Landini: «Bene il confronto tra governo e opposizione»

II leader della Cisl Luigi Sbarra, ieri al Meeting di Rimini, preferisce parlare di salario «dignitoso» più che di salario minimo. Occorre, avverte, «rafforzare» la contrattazione collettiva perché il nodo della povertà lavorativa non si risolve con l'indicazione secca di una cifra, «è una illusione» 


«Noi abbiamo apprezzato questo avvio di confronto fra la maggioranza di governo e le forze di opposizione. È un'iniziativa importante, finalmente nel nostro Paese si discute di povertà lavorativa, di precariato, di questione salariale». Nel suo intervento al meeting di Cl a Rimini Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, si mostra sintonizzato su un altro canale rispetto al segretario della Cgil, Maurizio Landini. Infatti, se il leader del sindacato rosso ha detto a Repubblica di essere pronto a inviare una lettera al governo Meloni per chiedere alla premier di convocare le parti sociali «dopo tanti tavoli finti sul rinnovo dei contratti, la crescita di salari e pensioni»>, quello della Cisl ha un giudizio ben più positivo dell'interlocuzione in atto. «Al salario minimo», ha dichiarato Sbarra, «preferisco parlare di salario dignitoso come lo indica l'Unione Europea nella sua direttiva». Per la Cisl, quindi, la via è quella di «rafforzare ed estendere la contrattazione collettiva» perché il problema della povertà lavorativa «non si risolve con l'indicazione secca di una cifra sulla Gazzetta Ufficiale. E un'illusione». Su una cosa, però,il capo della Cisl sembra convergere con Landini: il tema degli extraprofitti, dai quali dovrebbero essere attinte quante più risorse possibili per finanziare una manovra in grado di aumentare i soldi in tasca ai lavoratori. «Noi chiediamo da tempo un contributo di solidarietà rivolto a multinazionali che in questi ultimi anni hanno registrato utili, profitti e fatturati altissimi», il sindacato quindi propone di estendere quanto fatto con le banche «anche alle multinazionali dell'energia, del digitale, della logistica, della farmaceutica, ogni euro recuperato va destinato a sostenere i redditi dei lavoratori». Sullo sfondo, nel frattempo, c'è il grande cantiere della manovra che dovrà fare i conti con risorse risicate e coperture da trovare, per una legge di bilancio che dovrebbe richie- dere 26 miliardi. Al suo interno, potrebbe trovare attuazione una prima parte della delega fiscale, che lascia aperta la porta al rag- giungimento della flat tax per l'Irpef, pur mantenendo la progressività. L'idea sarebbe di ridurre, già in manovra, da quattro a tre gli scaglioni rimodulando le aliquote Irpef, sempre se si riusciranno a trovare le coperture. Già perché in manovra si dovranno trovare le risorse per confermare il taglio del cuneo fiscale (servono 9-10 miliardi). Su questo punto, Sbarra afferma che «la prossima legge di stabilità non può non programmare una stabilizzazione del taglio contributivo e ci aspettiamo di vedere la detassazione delle tredicesime sia per i lavoratori sia per i pensionati». Anche su questo punto il leader della Cisl e quello della Cgil si dividono: se, infatti, per entrambi il taglio del cuneo deve essere confermato, per Landini non bisogna «disperdere risorse» sulle tredicesime per concentrarle sulla «detassazione dei rinnovi contrattuali». Infine, l'intervento di Sbarra si chiude con la richiesta di una riforma della legge Fornero, perché «sulla questione dell'età pensionabile occorre uscire dalla logica degli interventi spot».


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