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Data: 15/12/2023
Testata Giornalistica:
IL MESSAGGERO
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Scuola, il concorsone bis che taglia fuori i precari L'insidia nascosta nella norma che prevede lo scorrimento continuo fino a esaurimento

PESCARA Hanno superato il concorso bandito nel 2020 per diventare insegnanti e sono stati inseriti nella graduatoria degli idonei in attesa di una cattedra. Entrare di ruolo: un sogno al quale hanno dedicato anni di studio, che però ora rischia di svanire per circa un migliaio di aspiranti docenti abruzzesi. Il timore, alla luce della decisione di bandire tre procedure concorsuali nell'ambito del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza), è quello di essere scavalcati dai nuovi vincitori che, a quanto risulta attualmente, avranno la precedenza. Il bando che rischia di spazzare via le aspirazioni di migliaia di idonei, compresi gli abruzzesi, già dallo scorso lunedì risulta pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Eppure, solo lo scorso giugno la graduatoria del 2020 era stata dichiarata «a scorrimento fino a esaurimento»; significa che non ha scadenza, e che bisogna attingere da quella lista i futuri insegnanti appena si liberano posti.
Neanche il tempo di immaginare un futuro, che è intervenuto il "Pubblica amministrazione bis", decreto che ha stabilito, invece, che agli idonei del 2020 i posti devono essere attribuiti in coda alle selezioni Pnrr. In soldoni, solo se dovessero avanzare delle cattedre ipotesi che gli idonei ritengono assai poco percorribile si tornerà ad attingere alla graduatoria del 2020. Il concorso di tre anni fa, tra l'altro, come spiega Jacopo Ottenga Barattucci, componente del comitato "Idonei insieme", è stato particolarmente selettivo, come dimostra la bassissima percentuale di partecipanti che lo hanno superato (circa il 7-8%).
LA MOBILITAZIONE - Ieri il comitato ha manifestato a Roma davanti alla sede del ministero dell'istruzione e del merito, e grazie all'intermediazione della Cgil, una delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto del ministero. Una storia che ha del paradossale, se si considera che per alcune classi di insegnamento le procedure del concorso del 2020 non si sono ancora concluse. È il caso, ad esempio, della classe "A 030" per l'insegnamento della musica nella scuola secondaria di primo grado. In 45, infatti, in Abruzzo, hanno superato la prova scritta e orale ma sono ancora in attesa di svolgere la prova pratica. In sostanza, rischiano di dover comunque completare il concorso, sapendo già che saranno messi fuori dai vincitori che verranno da quello successivo, e che avranno priorità nelle assunzioni. Un corto circuito che rischia di innescare l'ennesimo scontro tra chi, idonei e nuovi partecipanti, è legittimamente alla ricerca di un posto di lavoro. «In pratica dice Jacopo Ottenga il nostro concorso neanche è finito e già ce n'è un altro che avrà priorità sul precedente. Appena la nostra graduatoria è diventata a scorrimento prosegue abbiamo scritto in massa all'Ufficio scolastico regionale per chiedere di non bandire posti che possono essere coperti dagli idonei del 2020. La Toscana ha già deciso in questa direzione».
Un'istanza che è stata avanzata anche a livello nazionale, affinché si proceda a esaurire la graduatoria in vigore prima di passare alla ricognizione delle classi di concorso e delle cattedre da mettere a bando. Inutile sottolineare che della graduatoria 2020 fanno parte giovani e meno giovani, e che a quest'ultima categoria appartengono precari storici in attesa di un posto di lavoro stabile. La questione è stata anche al centro di un'interrogazione parlamentare da parte di Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi-sinistra), che ha chiesto al ministro Valditara di concludere velocemente le procedure del 2020 e garantire lo scorrimento integrale della graduatoria.

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