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Data: 06/01/2024
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«Scuole, bene solo 7 tagli Ma la legge va cambiata» La Flc Cgil va all'attacco: «Gli effetti peggiori sono solo rinviati al prossimo anno» Dopo il via libera parlano anche i presidenti delle Province di Chieti e Teramo

06 gennaio 2024 il centro

L'AQUILA Sono reazioni positive quelle del giorno dopo. La Regione, 48 ore fa, ha pubblicato la proposta del nuovo piano di Dimensionamento scolastico presentata dall'assessore Piero Quaresimale e approvata dalla giunta Marsilio. In Abruzzo, a settembre, verranno soppresse ed accorpate sette Istituzioni scolastiche invece delle 11 previste (tre in provincia dell'Aquila, due nelle province di Pescara e Chieti, zero per quella di Teramo). Salve, tra le altre, due scuole diventante dei simboli: il liceo artistico Grue di Castelli e il celebre istituto Agrario di Scerni. Il piano sarà ora inviato all'Ufficio scolastico regionale e quindi al ministero dell'Istruzione. I primi a commentarlo sono stati ieri la Cgil ed i presidenti delle Province di Chieti e Teramo. Ma non basta ridurre i tagli, esordisce il sindacato secondo il quale: «Si tratta, di fatto, di una parziale retromarcia della Regione, dovuta all'intervento del Governo, che nel decreto Milleproroghe ha consentito di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare». Così dice Pino La Fratta, segretario Flc-Cgil l'Abruzzo Molise, la sigla sindacali che più degli altri portatori di interesse si era opposta fermamente a qualunque tipo di riduzione.
IL SINDACATO Bene ma non troppo. «Più volte nei tavoli provinciali e regionali abbiamo sollecitato i rappresentanti politici ad intervenire per tutelare le specificità del nostro territorio», ricorda La Fratta, «la particolare conformazione territoriale dell'Abruzzo, la presenza di aree interne, la mancanza di efficienti reti di trasporto rendevano necessaria una deroga ai criteri generali. I fatti degli ultimi giorni ci danno ragione: tornare indietro è sempre possibile, occorre solo la volontà politica di farlo».
Per la Flc Cgil: «Non è un vero cambio di strategia politica ma si tratta di un provvedimento tampone (valido solo per il 2024/25) le cui risorse verranno sottratte al Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa delle scuole. In pratica, è il solito gioco delle tre carte che sposta solo di un anno il taglio effettivo delle Istituzioni scolastiche: senza un ulteriore intervento normativo entro il 2026/27 comunque si dovranno tagliare altre 6 scuole, per arrivare al contingente previsto di 177 Istituzioni al posto delle 190 attuali».La Fratta conclude lanciando un appello ai politici regionali per scongiurare ulteriori soppressioni. Che al momento sono state solo rinviate.
PROVINCIA DI CHIETI «Sul dimensionamento scolastico degli istituti della Provincia di Chieti abbiamo limitato i danni grazie ad uno straordinario lavoro di squadra con i sindaci, i sindacati, gli uffici e tutti coloro che hanno a cuore il presente e il futuro del nostro territorio. E siamo felici che almeno una provincia, quella di Teramo, abbia visto una crescita della propria offerta formativa. Chiediamo alla Regione che nel prossimo dimensionamento scolastico lo stesso trattamento venga riservato anche alle altre province, a partire da quella di Chieti che è la più popolosa e che ha dato il maggior contributo in termini di accorpamenti negli ultimi anni».Così dice il presidente Francesco Menna dopo la pubblicazione della delibera di giunta. «Sul dimensionamento scolastico le nostre posizioni sono state chiare», prosegue, «nessun accorpamento imposto dall'alto, ma soluzioni condivise con sindaci, istituzioni scolastiche, sindacati e territori. Siamo riusciti ad ottenere un risultato straordinariamente importante per l'istituto Agrario di Scerni, un'eccellenza dell'Abruzzo la cui autonomia scolastica abbiamo difeso con il sindaco Carlucci e tutta la comunità», sottolinea Menna. «Ma siamo rammaricati per l'unificazione imposta dalla Regione a Guardiagrele, non condivisa con il sindaco Di Prinzio e il territorio. Ma dove invece c'è stata concertazione e condivisione dal basso, come nel caso dell'unificazione del Pomilio e del Galiani-De Sterlich di Chieti, non ci sono stati problemi. Sull'annunciato accorpamento che la Regione ha tentato di imporre a Castel Frentano e Lanciano, sventato grazie al fronte comune con cui ci siamo opposti insieme ai sindaci D'Angelo e Paolini», conclude il presidente della Provincia di Chieti, «abbiamo ottenuto un risultato che vogliamo considerare definitivo e non temporaneo, visto che la delibera fa riferimento allo sconto dei tagli solo per l'anno 2024-2025».
PROVINCIA DI TERAMO «Da noi non ci saranno accorpamenti né riduzioni delle dirigenze», afferma Camillo D'Angelo, presidente della Provincia di Teramo, «finalmente è arrivato l'esito che vede tutelato il nostro territorio». Dove si espande l'offerta formativa con l'attivazione di due nuovi indirizzi di studio, il primo al "Moretti" di Roseto degli Abruzzi in "Chimica, Materiale e Biotecnologie - Istituto Tecnico e Tecnologico"; il secondo allo "Zoli" di Atri in "Servizi Culturali e dello Spettacolo", nonché l'istituzione dell'articolazione "Gestione del Territorio" nell'ambito dell'Indirizzo Tecnico di "Agraria, Agroalimentare e Agroindustria".Ultimo, ma non per importanza, il riconoscimento di "scuola rara" - o meglio di scuola "ad indirizzo raro" - per il Liceo Artistico "Francesco Antonio Grue" di Castelli, che mantiene quindi la propria autonomia: «Uno straordinario risultato», conclude D'Angelo, «che riconosce una storia ultra centenaria per la città di Castelli, depositaria di una lunga tradizione della ceramica e patrimonio di tutta la provincia teramana».

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