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Data: 06/01/2024
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IL MESSAGGERO
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Scuole, varato il riordino ridotto il numero dei tagli. La complessa manovra riguarda soprattutto l'aquilano e il chietino

06 gennaio 2024 il messaggero
L'AQUILA Con l'approvazione da parte della Giunta regionale della proposta di piano di dimensionamento scolastico presentata dall'assessore regionale all'Istruzione Piero Quaresimale, saranno sette le istituzioni scolastiche che verranno accorpate in Abruzzo, nell'anno scolastico 2024-2025: tre in provincia dell'Aquila, due in province di Pescara e due in quella di Chieti. La nuova geografia scolastica regionale è stata disegnata tenendo conto delle linee guida indicate dal ministero dell'Istruzione, che ha aumentato i parametri numerici per l'autonomia degli istituti scolastici, cancellando di fatto l'istituto della reggenza delle direzioni scolastiche: il tutto si traduce dunque in un accorpamento degli uffici amministrativi e non - come ribadito dallo stesso assessore in diverse occasioni - alla soppressione delle scuole. Il nuovo piano di dimensionamento scolastico fotografa l'andamento demografico dell'Abruzzo, i cui dati negli ultimi anni hanno fatto registrare un calo evidente, con difficoltà più marcate nelle aree interne.
INTERNO «Il nuovo piano di dimensionamento - ha spiegato l'assessore Quaresimale - ha cercato di sintetizzare, per quanto possibile, le esigenze e le istanze dei singoli territori. È importante sottolineare che il piano ha ridotto a sette le direzioni accorpate a differenza di quanto ipotizzato dalle simulazioni del Ministero che avevano previsto undici accorpamenti. È importante inoltre sottolineare, che non vengono soppresse scuole, ma gli interventi riguardano unicamente le direzioni e gli uffici amministrativi delle scuole stesse, per cui i servizi d'istruzione e scolastici sul territorio rimangono inalterati». Le modifiche apportate alla rete scolastica per l'anno 2024-2025 riguardano principalmente l'Aquilano, il Chietino e il Pescarese, mentre in provincia di Teramo l'offerta formativa si espande e spicca il riconoscimento del titolo di "indirizzo raro" al liceo artistico per il Design "F. A. Grue" di Castelli, in quanto realtà depositaria della tradizione della ceramica castellana, vanto dell'Abruzzo e conosciuta in tutto il mondo.
L'INTERVENTO Per il segretario della Flc Cgil Abruzzo Molise, Pino La Fratta, «si tratta di fatto di una parziale retromarcia della Regione, dovuta all'intervento del Governo, che nel decreto Milleproroghe ha consentito di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare». La Cgil ha parlato infatti di «un piccolo passo avanti» frutto dell'iniziativa dello stesso sindacato che, «per oltre un anno, ha contrastato a livello nazionale e territoriale il taglio delle scuole». Più volte nei tavoli provinciali e regionali, come ha voluto sottolineare il rappresentante della Cgil «abbiamo sollecitato i politici ad intervenire per tutelare le specificità del nostro territorio: la particolare conformazione territoriale dell'Abruzzo, la presenza di aree interne, la mancanza di efficienti reti di trasporto rendevano necessaria una deroga ai criteri generali. I fatti degli ultimi giorni ci danno ragione: tornare indietro è sempre possibile, occorre solo la volontà politica di farlo. La misura in oggetto però, purtroppo, non rappresenta un vero cambio di strategia politica: si tratta di un provvedimento temporaneo (valido solo per il 2024-2025) ed inoltre le risorse per finanziare le deroghe verranno sottratte al Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa delle scuole». La Fratta ha quindi spiegato che «si tratta del solito gioco delle tre carte, che rischia di spostare solo di un anno il taglio effettivo delle Istituzioni scolastiche».
LA NORMATIVA - «Senza un ulteriore intervento normativo entro il 2026-2027 comunque si dovranno tagliare altre 6 scuole, per arrivare al contingente previsto di 177 Istituzioni scolastiche in luogo delle 190 attuali. Noi - ha concluso il rappresentante del sindacato - non ci rassegniamo ai tagli, sia presenti che futuri: chiediamo che vengano convocati da subito tavoli di confronto su tutti i territori in cui sono stati disposti accorpamenti, al fine di verificare gli effetti per il personale e per gli organici. Inoltre, è necessario che tutti i nostri rappresentanti politici si attivino per scongiurare ulteriori soppressioni, che al momento sono state solo rinviate. La scuola ha bisogno di tranquillità e di normalità, non di interventi confusi ed estemporanei. Continueremo a mobilitarci ed a lottare per questo obiettivo, e lo faremo a partire dalla ripresa delle attività didattiche, organizzando assemblee in tutti i luoghi di lavoro»

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