Data: 02/07/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Seimila dipendenti nel turismo ma è stabile solo uno su sedici. I dati della Filcams Cgil fotografano un settore precario e con troppe irregolarità: 140 gli apprendisti
Oggi manifestazione alla Nave di Cascella e uno spettacolo per denunciare il rischio sfruttamento sindacato contro il lavoro nero PESCARADi turismo, oggi, in Abruzzo, non si può vivere. Precarietà e irregolarità sono le due piaghe di un settore in cui sognano di trovare un futuro tanti giovani under 30. Anche Pescara, con i suoi circa 6mila addetti, molti dei quali concentrati sulla costa e in particolare nella riviera cittadina e nella zona dei grandi alberghi a Montesilvano, non fa eccezione. Lo dicono i dati del 2023, che nell'estate appena cominciata probabilmente verranno in larga parte confermati. Numeri pesanti: solo un lavoratore ogni sedici nel settore ha un contratto a tempo indeterminato, gli altri quindici sono precari. Dai controlli dell'anno scorso sul territorio, è emerso anche che quasi un lavoratore in nero ogni due è impiegato nel turismo. Per denunciare l'instabilità che si nasconde dietro questo mondo parte oggi (alle ore 18 alla Nave di Cascella) da Pescara la campagna della Filcams Cgil "Mettiamo il Turismo Sottosopra", con cui il sindacato vuole informare e tutelare i lavoratori del settore turismo sui loro diritti, in un comparto attraversato da criticità strutturali come precarietà e sfruttamento.Nel 2023, i lavoratori complessivamente assunti (dati Unioncamere) erano quasi 30mila in Abruzzo. Ma i contratti a tempo indeterminato erano solamente 1.810. Uno ogni sedici. Questa la fotografia su Pescara: i lavoratori totali erano 6.340 (a tempo indeterminato 540, tempo determinato 4740, apprendisti 140, lavoratori a chiamata 190, sostituzioni 1120, migranti 740).«La precarietà è uno dei grandi ostacoli», ha detto Lucio Cipollini, coordinatore Filcams Cgil Abruzzo e Molise, che oggi interverrà a Pescara, «ed è causata dalla stagionalità dei contratti. Sono anche diminuiti gli ammortizzatori sociali, quindi ci sono anche meno tutele per chi perde il lavoro».Sul totale degli assunti in Abruzzo, 9.730 hanno meno di 30 anni. Un terzo del totale. «Dato che conferma di trovarci di fronte ad un settore dinamico, tanto che sulle centomila assunzioni totali in Abruzzo nel 2023, un terzo veniva dal turismo. Con oltre tremila migranti: questo è quindi anche un settore che accoglie e dà opportunità. Ma, con 21.790 tempi determinati, 2.860 contratti a chiamata e circa mille apprendisti, dà poche garanzie. Prima della pandemia, i contratti totali erano inferiori a quelli di oggi, ma erano maggiori gli indeterminati: 2.460 su circa ventimila lavoratori. Dopo anni di crisi profonda, il settore del Turismo è in forte ripresa ed ha raggiunto e superato le presenze del pre-pandemia», ha aggiunto Cipollini. «Il settore vuole dare l'immagine di accoglienza e qualità dei servizi offerti ai clienti, ma si caratterizza per la presenza dilagante di lavoro nero e grigio, di lavoro sottopagato e professionalità svilite. Proprio quel lavoro e quelle professionalità che dovrebbero garantire alti standard di accoglienza e servizi ai clienti».In mezzo, tra i clienti ed i lavoratori ci sono le imprese, i datori di lavoro, spesso piccoli imprenditori che «decidono, volutamente, di basare la propria attività, sullo sfruttamento. Tenendo i lavoratori in nero, o riducendo il più possibile i periodi di assunzione, assumendo per molte meno ore di quelle effettivamente lavorate, facendo saltare i risposi, pagando stipendi di molto inferiori a quelli previsti dai contratti nazionali», è scritto sulla nota della Filcams.La campagna "Turismo SottoSopra" sarà oggi in piazza a Pescara e poi in tutte le spiagge ed i luoghi del turismo «per dire che quello che deve essere ovvio invece è che il lavoro vale e che lavoratrici e lavoratori, con il sostegno del sindacato, possono e devono farsi valere».Oggi pomeriggio, nel corso della manifestazione, andrà in scena lo spettacolo "Il turismo nel sottosopra" con gli attori Laura Pozone e Gianluca Di Lauro. Una pièce teatrale dal sapore agrodolce per denunciare le tante contraddizioni del mondo del turismo. |
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