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Data: 25/01/2024
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IL CENTRO
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Statali, così aumentano gli stipendi e gli scatti Incrementi e carriera dei dipendenti pubblici saranno legati al merito

L'AQUILA Gli aumenti in busta paga dei dipendenti pubblici saranno legati ai risultati. Una parte cospicua dei fondi stanziati dal governo per il rinnovo dei contratti dei lavoratori statali, d'ora in poi, sarà riservata agli "istituti collegati alla produttività": in altre parole, i prossimi aumenti di stipendio dovranno tenere conto della produttività ciascun dipendente e non entreranno nel cosiddetto tabellare, ovvero la parte di retribuzione destinata a tutti.La novità emerge dalla direttiva madre, l'atto firmato dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che sarà portato al prossimo tavolo di discussione tra l'Aran, l'Agenzia che tratta per il governo, e i sindacati.

ECCO LE CIFRE. La direttiva madre, che ha il compito di dettare le linee guida del governo che il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, dovrà seguire, ha appena ottenuto il bollino del ministero dell'Economia. Un passaggio necessario per certificare le risorse disponibili per rinnovare i contratti e per gli aumenti di stipendio dei dipendenti statali. Per l'intero settore pubblico, i fondi stanziati ammontano complessivamente a 9,95 miliardi di euro, di cui 5,5 milioni sono destinati al settore Stato, che comprende i ministeri, le agenzie fiscali e gli enti non economici come Inps e Inail. Poi, ci sono altri 4,45 miliardi riservati, invece, ai settori non statali, come la Sanità, che dipende dalle Regioni, e gli enti locali, che dovranno finanziare gli aumenti con risorse proprie.La direttiva firmata dal ministro Zangrillo punta molto sulla valutazione dei dipendenti sia per quanto riguarda il pagamento del salario accessorio cioè i premi di produttività che per le progressioni economiche, gli scatti di avanzamento di carriera. L'intenzione è quella di valorizzare il più possibile il merito, specie quello individuale, anche all'interno della Pubblica amministrazione.Come emerge dalla direttiva, l'intenzione è quella «di evitare che tutti i dipendenti ottengano il massimo dei voti e, quindi, di distribuire i premi a pioggia, come accade oggi nella maggior parte delle amministrazioni». Inoltre, come spiega la direttiva, «sarà necessario garantire che alla differenziazione dei giudizi valutativi corrisponda una effettiva diversificazione dei trattamenti economici correlati».
I PASSAGGI. Il governo punta a «premiare i migliori per gratificarli con il salario accessorio, dando loro anche una corsia preferenziale nelle progressioni economiche, quegli scatti di stipendio che fino ad oggi hanno spesso premiato più l'anzianità che il merito».Sia le progressioni di carriera che gli scatti di anzianità verranno, infatti, corrisposti soltanto a chi mostrerà una valutazione meritevole. Il governo ha messo il provvedimento nero su bianco annunciando che «sarà stabilita anche una soglia minima di merito, al di sotto della quale al dipendente pubblico non potrà essere corrisposto alcun emolumento che faccia parte del salario accessorio». Un modo per premiare chi lavora e produce di più. Secondo la direttiva sarà necessario «definire criteri idonei a garantire che alla differenziazione dei giudizi valutativi corrisponda una diversificazione dei trattamenti economici».Per i dirigenti, come previsto dalla legge, la quota di stipendio legata ai risultati dovrà arrivare fino al 30 per cento. Inoltre, nella direttiva madre viene ribadito quanto già previsto nel decreto-legge numero 13 del 2023, cioè che andranno inseriti gli obiettivi legati al rispetto dei tempi: 30 giorni per le amministrazioni statali e locali e 60 giorni per la sanità. Quali saranno i prossimi passaggi?Dopo la stesura della direttiva madre dovranno essere scritti e trasmessi gli atti per ognuno dei quattro comparti, funzioni centrali, funzioni locali, sanità e istruzione, più la difesa e la sicurezza, in cui è divisa la pubblica amministrazione. Generalmente le trattative partono dal comparto dei ministeri, le funzioni centrali. Ma questa volta, come ha annunciato Zangrillo, l'iter sarà invertito. Il primo ad essere interessato sarà il comparto della Sanità, che martedì ha firmato il contratto del 2019-2021 (vedi l'articolo in basso). Parallelamente dovrebbero essere avviate le trattative per il comparto degli enti locali e, a febbraio, quelle per la sicurezza e la difesa.
25 gennaio 2024 il centro fp
 

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