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Data: 24/01/2024
Testata Giornalistica:
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Tavares: «Atessa è centrale per la nostra leadership nella produzione di furgoni» Tra un mese previsto il lancio di quattro nuovi modelli completamente elettrici «Per essere competitivi nell'export servono un porto e una ferrovia adeguata»

«Investiamo, ingiuste le critiche» La replica di Tavares a Meloni: «I 40mila dipendenti italiani non apprezzano» GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR ABRUZZO


ATESSA «Il futuro dello stabilimento di Atessa è radioso e se negli ultimi due anni i dati relativi alla qualità sono migliorati di sette volte lo si deve ai lavoratori, alla loro professionalità e alla capacità di reagire in maniera così repentina al cambiamento. I dipendenti di Atessa e tutti i dipendenti italiani del gruppo vanno ringraziati tutti i giorni per questi risultati». Carlos Tavares, numero uno di Stellantis e uno dei personaggi più influenti del mondo nel settore motoristico, ha visitato ieri lo stabilimento dei furgoni commerciali più grande d'Europa e stella di diamante del gruppo da dove, tra quattro settimane esatte, partirà il lancio di 4 nuovi modelli completamente elettrici e, contestualmente, la loro produzione che sarà interamente effettuata ad Atessa eccetto che per i motori che arriveranno dallo stabilimento di Pratola Serra, in provincia di Avellino. «Esportiamo l'85% della produzione», ha detto Tavares, scusandosi di non parlare italiano, «e proprio per questo dobbiamo avere infrastrutture adeguate: dobbiamo poter accedere al Mar Mediterraneo, ci servono un porto e una struttura ferroviaria valida, infrastrutture efficienti per esportare nei paesi al di là del Mediterraneo». Un concetto, quello delle infrastrutture carenti, che è praticamente nato assieme alla Sevel, nel 1981. Lo aveva ribadito anche Sergio Marchionne 11 anni fa, quando venne ad annunciare un investimento da 700milioni di euro «per estendere e consolidare la supremazia Sevel": porti, strade, binari e costi energetici più competitivi. Le stesse esatte richieste di Tavares.
LO STABILIMENTO Taylor made, ovvero su misura. È la filosofia che ha fatto grande lo stabilimento dei Ducato nel mondo. Ad Atessa, dove sono in fase di ammodernamento le linee di produzione della nuova generazione di furgoni Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel/Vauxhall Movano, sono possibili oltre 8mila versioni diverse del furgone «per le persone che fanno», un grado di specializzazione pressochè unico al mondo che consente da anni una leadership indiscussa sul mercato. «L'eccellenza produttiva dello stabilimento di Atessa è riconosciuta a livello mondiale e lo sarà ancora di più nel mercato molto competitivo dei veicoli commerciali leggeri», ha dichiarato il ceo di Stellantis. «Grazie alle competenze e all'impegno dei dipendenti di Atessa, con i quali voglio congratularmi, il sito produttivo continuerà a svolgere un ruolo centrale nel nostro piano strategico Dare Forward 2030, con il quale puntiamo a diventare leader nel mercato dei veicoli commerciali leggeri a livello mondiale, in termini di tecnologia, produzione, quota di mercato e redditività. Per certi versi, la storia di Stellantis è iniziata qui quasi-mezzo secolo fa, costruendo insieme in Italia i migliori furgoni del mercato».
LA STRATEGIA PRO-ONE «Con Pro One vogliamo far leva sulla nostra indiscussa leadership nel settore dei veicoli commerciali, basata sul concetto di "sei marchi, una sola forza", che rappresenta un forte pilastro per noi». Così Jean-Philippe Imparato, head of pro one business unit di Stellantis che è intervenuto ieri ad Atessa insieme a Tavares. «Continueremo la nostra storia di successo puntando sull'eccellenza industriale e di prodotto, proprio come ad Atessa, dove viene prodotta la maggior parte dei large van, che rappresentano il 30% di tutte le vendite di van, contribuendo in modo decisivo ai risultati totali di Pro One. Per questo motivo, siamo molto orgogliosi dei nostri colleghi di Atessa che hanno contribuito alla nostra performance complessiva nel 2023, che ha confermato la leadership di Stellantis sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, sia in Italia con una quota del 45,5%. Il marchio Fiat Professional guida il mercato italiano con una quota del 26,1%, grazie soprattutto al bestseller Ducato, che ha conquistato il 29,3% di quota di mercato nel suo segmento. Nello stesso segmento, considerando anche Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, la quota di Stellantis sale al 43,8% (+7,2%)». Nel mercato dei veicoli commerciali 100% elettrici, nel 2023, Stellantis ha ottenuto in Italia le leadership con il 47,5% di quota di mercato. Il marchio che ha registrato il risultato migliore è stato Opel con una quota del 22,1%. Seguono Fiat Professional, Citroën e Peugeot con quote rispettivamente dell'11,9%, del 6,9% e del 6,5%. A livello europeo, invece, Stellantis ha registrato una crescita rispetto al 2022 ed è salita sul podio delle vendite, forte di una quota di mercato del 38,6%.
LA PRODUZIONE Lo stabilimento è pronto a partire con i nuovi lanci tra quattro settimane. Lo ha assicurato Luca Marengo, vice presidente responsabile del prodotto Pro One che ha illustrato anche alcune aree all'interno dello stabilimento dove prenderanno posto le nuove produzioni che tuttavia andranno di pari passo con quelle attuali. Proprio ieri, in occasione della visita del ceo Tavares, è stato realizzato il primo Ducato completamente elettrico. «Da qui parte il futuro di Atessa», ha detto Marengo. Investimenti sullo stabilimento ci sono stati, ma Stellantis non vuole quantificarli. Basta sapere che le richieste dei van full electric ci sono già e che lo stabilimento è pronto anche per un eventuale aumento produttivo. Nessuno sbilanciamento sui numeri, ma «ad Atessa», spiegano i vertici Stellantis, «siamo vicini alla piena capacità produttiva e siamo in pieno revamping anche in Polonia che sarà complementare ad Atessa, non in contrasto».
 
«Investiamo, ingiuste le critiche» La replica di Tavares a Meloni: «I 40mila dipendenti italiani non apprezzano»
 
ATESSA «Critiche ingiuste, Stellantis ha investito e continua ad investire in Italia». Così Tavares ha replicato alle parole del primo ministro Giorgia Meloni che ha parlato nei giorni scorsi di un gruppo «sempre meno italiano». «Abbiamo più di 40.000 dipendenti in Italia che lavorano molto duramente per adattare l'azienda ad una nuova realtà voluta dalla politica», ha proseguito, «non credo che i dipendenti italiani abbiano apprezzato questi commenti. In questo momento stiamo investendo moltissimo nelle tre gigafactory europee, di cui una è a Termoli, dove stiamo trasformando lo stabilimento in una gigafactory. E cosa otteniamo? Critiche. I dipendenti italiani non lo meritano». Sugli incentivi il numero uno Stellantis è chiaro: «Da nove mesi chiediamo al governo italiano un sussidio, siamo pronti a lottare e a competere e ringrazio per i nuovi incentivi, ma abbiamo perso nove mesi». Il presidente della Regione, Marco Marsilio: «La visita di Tavares in Abruzzo conferma la centralità dello stabilimento di Atessa nelle strategie industriali del gruppo».

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