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Data: 11/03/2024
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Teateservizi, lavoratori in ansia I sindacati: basta perdere tempo Appello unanime alla politica in vista del tavolo di conciliazione con prefetto e curatore fallimentare

E Ferrara valuta di affidare all'esterno la riscossione dei tributi e la gestione diretta dei parcheggi


CHIETI «Siamo consapevoli che esistono due sole possibilità: l'esercizio provvisorio nel caso il curatore lo richieda e il tribunale lo conceda, oppure l'affidamento temporaneo a una società specializzata nella riscossione nelle more di una gara europea per una concessione a più ampio respiro. L'internalizzazione, sempre e rigorosamente temporanea, è plausibile solo per i servizi dei parcheggi; anche per questo ramo d'azienda potenzialmente molto redditizio occorrerà trovare un management idoneo e competente, sempre tramite gara». Sono le parole del sindaco di Chieti, Diego Ferrara, a proposito dei servizi pubblici gestiti dalla Teateservizi, società dichiarata fallita il 21 febbraio scorso. A 48 ore dal tavolo di conciliazione, convocato mercoledì dal prefetto Mario Della Cioppa con le sigle sindacali e il curatore fallimentare, l'avvocato Guglielmo Flacco, si teme soprattutto per il futuro occupazionale dei 25 dipendenti della Teateservizi rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. Il grido rivolto dai sindacati alla politica è unanime: «Fate presto, non c'è più tempo da perdere». Al momento solo due dipendenti sono stati reintegrati, un interinale e uno con contratto a tempo indeterminato. Tutti gli altri, che da giorni hanno proclamato lo stato di agitazione, sono ancora in attesa di ricevere il pagamento della mensilità di febbraio e della tredicesima del 2023, oltre che di conoscere il loro destino lavorativo. «Ci auguriamo che il curatore sciolga le riserve sull'esercizio provvisorio», auspica Simone Di Lanzo della Cisl Fp, «nelle more del passaggio di consegne al nuovo gestore, confidiamo in una soluzione tampone a brevissimo tempo, tramite l'esercizio provvisorio o l'affidamento diretto della riscossione e della gestione dei parcheggi». «La riscossione dei tributi per un Comune in dissesto come quello di Chieti è fondamentale», rimarca Smeraldo Ricciuti della Confsal funzioni locali, «l'ente non può permettersi di perdere queste entrate. I lavoratori in questo momento storico sono scoraggiati e stremati, anche perché è venuto fuori che devono fare un'insinuazione al passivo per vedere riconosciute le mensilità pregresse, la cui erogazione si è bloccata nel passaggio di gestione di Teateservizi dal liquidatore al curatore». «Come sindacato», prosegue Ricciuti, «siamo fermi nel rivendicare di fare non presto, ma prestissimo, perché ci sono famiglie con mutui sulle spalle e lavoratori che di colpo si sono ritrovati in mezzo alla strada. Inoltre siamo perplessi perché vogliamo capire come mai sono state richiamate solo due persone e quali sono i criteri che hanno determinato la scelta di queste due professionalità lasciando a casa le altre. Mi auguro che tutte queste questioni irrisolte siano chiarite durante l'incontro di mercoledì con il prefetto».In vista del vertice di mercoledì alle ore 10 in prefettura, Ferrara ci tiene a ringraziare il prefetto «per la sensibilità sempre dimostrata per i problemi sociali del nostro territorio» e «ancora di più nei confronti della situazione sopravvenuta al fallimento di Teateservizi, nella quale si intrecciano criticità occupazionali del personale addetto, instabilità amministrativa per il Comune che, in un frangente di dissesto finanziario, non può rinunciare all'incasso dei tributi, incertezza sull'erogazione di servizi indispensabili e ripercussioni psicologicamente negative sulla cittadinanza». «Questa sensibilità», prosegue Ferrara, «che ha sempre trovato riscontro in un'adeguata attenzione della mia amministrazione, si misurerà con le intenzioni e i passi che solo il curatore, designato a gestire il fallimento della società, ha la facoltà di decidere. Il Comune è pronto ad affrontare la situazione perché, pur confidando nella speranza di accettazione da parte del tribunale di un piano concordatario, eravamo da mesi pronti a gestire le alternative che sarebbero poi scaturite da una sentenza di fallimento di Teateservizi».

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