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Data: 23/10/2023
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IL MESSAGGERO
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Trasporti in aree interne Cgil: «Vent'anni di nulla» Duro attacco del sindacato sul panorama dei collegamenti ferroviari e su gomma

A lanciare l'accusa sono il segretario provinciale e dell'area aquilana della Cgil, Francesco Marrelli e Domenico Fontana


AVEZZANO Sono pesanti i problemi che riguardano i trasporti e non solo ad Avezzano ma, a giudizio della Cgil, anche in provincia. In città sono state cancellate decine di treni alla stazione ferroviaria. Tre giorni di calvario per lavori di manutenzione. «Nella fascia oraria tra le ore 19 e le 11 alcuni treni regionali delle relazioni Roma Pescara, Roma Avezzano, Roma Valle dell'Aniene-Mandela-Sambuci, Avezzano Val D'Ala sono cancellati, limitati o originari nelle stazioni di Avezzano, Tivoli e Valle dell'Aniene-Mandela-Sambuci. Previsto servizio di bus sostitutivi per la tratta cancellata», questa la nota del gruppo Fs. Ma sempre sui trasporti c'è da registrare una nota della Cgil che evidenzia lo stato di declino della mobilità nella Marsica. «Trasporti e mobilità nell'Aquilano e soprattutto nella Marsica, comprensorio che è all'anno zero, nel senso proprio dell'anno della nascita di Cristo», a lanciare l'accusa sono il segretario provinciale e dell'area aquilana della Cgil, Francesco Marrelli e Domenico Fontana. «In 20 ani mentre sulla costa si è avuto un miglioramento, fino arrivare all'economicissimo e funzionale Biglietto Unico che partito dall'area Chieti-Pescara ora ricomprende una parte del teramano, nell'aquilano siamo ancora alle tradotte e ai tratturi» puntualizzano.
I PARTICOLARI - «E se la situazione di strade, autostrade e superstrade è a dir poco tragicomica e imbarazzante, si raggiunge il livello di "scandaloso" quando si parla di trasporto pubblico e ferrovie», aggiungono i due sindacalisti. In particolare scrivono: «Per la provincia aquilana e per i suoi centri attrattori di mobilità collettiva il nulla! 20 anni, 240 mesi 7300 giorni di nulla! Qui succede addirittura che gruppi di cittadini, lavoratrici e lavoratori, pendolari e turnisti, siano costretti a noleggiare, a loro spese, autobus che consentano loro di lavorare presso l'ospedale dell'Aquila partendo da Avezzano, in orari che purtroppo l'azienda pubblica non garantisce. Condizione che è assolutamente inaccettabile, ma che con rassegnazione viene vissuta dai cittadini senza voce. Contribuenti al pari dei fortunati residenti dell'area metropolitana, che però non godono di pari diritto. Dalle nostre parti addirittura il referente pubblico è arretrato a vantaggio del mercato libero che nulla ha migliorato nella relazione verso Roma, sia da Avezzano che dall'Aquila. Relazioni da sempre a servizio del pendolarismo e quindi da considerarsi quali servizi essenziali e pertanto soggette a contribuzione, per rendere definitivamente esigibile il diritto alla mobilità». Infine sottolineano che le condizioni del trasporto ferroviario sono ancora più imbarazzanti. «Reti che rimangono quelle immaginate e realizzate prima dell'Unità d'Italia, addirittura con tempi di percorrenza superiori al secolo scorso. Questi i temi che - concludono - dovrebbero avere il concetto di urgenza nell'agenda politica»

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