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Data: 22/10/2023
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IL MESSAGGERO
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Val Vibrata, 65 licenziamenti «La multinazionale va avanti». I lavoratori davanti ai cancelli della Johnson Controls che produce sistemi di sicurezza

COLONNELLA «Impossibile discutere con gli americani - dice Marco Boccanera (Fim Cisl) - Abbiamo purtroppo i precedenti che ci hanno visto sempre soccombere contro di loro». Il sindacalista è molto preoccupato per la piega che ha preso la vertenza della Johnson Controls, l'azienda metalmeccanica di Colonnella che sta per vedere licenziati i suoi 65 dipendenti. I tavoli con la proprietà volgono al peggio: «Speriamo solo che questa volta vincano gli indiani contro i cowboys» ironizza Boccanera che sperava tanto nei sei mesi di solidarietà chiesti per intavolare una exit strategy per i lavoratori, un piano B che potesse avere le sembianze di una cessione del ramo d'azienda o di una start up, perché le competenze all'interno della fabbrica non venissero perse. Ieri giornata di lotta dei dipendenti che hanno manifestato ai cancelli dell'azienda, supportati da chi invece ce l'ha fatta, i colleghi di Selta e Purem. Con i 65 della Jonhson, ditta che produce sistemi di allarme, arriverebbero solo in Vibrata a 300 i licenziamenti prodotti in due anni nel metalmeccanico, con la scomparsa di posti di lavoro delle ditte come Veco e Betafence: «Inoltre, ai 300 ci sarebbero ancora da aggiungere 75 posti a rischio in altre due aziende del settore. Troppi per una Val Vibrata che ha già perso il tessile, rappresentando una minaccia per l'intera provincia, il fenomeno si può allargare a macchia d'olio in una provincia che non ha lo strumento dell'area di crisi complessa». L'incubo dei 75 addetti e di Boccanera son gli americani: «Abbiamo esempi di decisioni radicali senza poter tornare indietro, basta ricordare la vicenda dell'Arvin, quando ancora c'era Remo Gaspari a difendere il territorio, oppure dell'Honeywell o della Maccaferri». Si parla di delocalizzazioni, cioè della recente politica industriale americana che vuole le proprie aziende far ritorno il più possibile a casa o nei pressi dei suoi confini: «Per l'azienda di Colonnella si parla di un approdo in Messico e non c'entra tanto un miglior costo del lavoro». Purtuttavia si pensa ancora di riannodare la vicenda: «Abbiamo interessato, anche grazie all'assessore Pietro Quaresimale, il ministero che sebbene non tratti in loco le vertenze al di sotto i 100 licenziamenti, stiamo lo stesso lavorando perché i funzionari ministeriali si rechino, nemmeno in Regione, bensì nella prefettura di Teramo».


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